Effetti negativi sull’economia e sull’occupazione, attività di pesca “fortemente limitata”, impatto ambientale dagli effetti imprevedibili. Sono alcune criticità emerse non da un rapporto degli ambientalisti, ma da un articolo apparso oggi sul sito della Regione Sicilia a proposito del’incontro tenutosi oggi a Palermo fra l’assessore regionale alla Pesca Luca Sammartino, i dirigenti dell’Eni e i rappresentanti delle marinerie di Porto Empedocle, Licata e Sciacca – fra le più fiorenti della Sicilia – relativamente al progetto di estrazione del gas naturale al largo di Agrigento.
Un pezzo che L’Informazione propone integralmente ai propri lettori. “L’assessore regionale alla Pesca, Luca Sammartino, e il dirigente generale del dipartimento regionale, Alberto Pulizzi – si legge – hanno incontrato, nella sede dell’assessorato, i rappresentanti delle marinerie di Porto Empedocle, Licata e Sciacca e del gruppo Eni, titolare del progetto di estrazione di gas naturale nel giacimento Argo-Cassiopea, situato nel Canale di Sicilia al largo di Agrigento”.
All’incontro hanno partecipato anche il presidente dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia occidentale, Pasqualino Monti, e i comandanti delle Capitanerie di porto interessate.
“Obiettivo del confronto – seguita l’articolo – è stato quello di individuare compensazioni in favore dei pescatori, la cui attività risulterebbe fortemente limitata, se non del tutto impedita, dai lavori in corso per la posa delle condotte per il trasporto del gas estratto dal giacimento”.
“Sono molte – si legge ancora – le sollecitazioni arrivate in questi mesi dal territorio sul tema, in considerazione degli effetti negativi su economia e occupazione che si produrrebbero in uno dei settori trainanti dell’area, oltre alle considerazioni sull’impatto ambientale determinato dallo sfruttamento a pieno regime del giacimento”.
“L’assessore Sammartino – è scritto dall’ufficio stampa della Regione – ha avviato un’interlocuzione con l’Eni per garantire al comparto della pesca il ristoro dei danni e del mancato guadagno per gli armatori e per i marittimi imbarcati sulle navi da pesca, molte delle quali oggi sono ferme. L’obiettivo è quello di coniugare le esigenze di approvvigionamento energetico (con lo sfruttamento del giacimento off shore Cassiopea) con la tutela dei livelli di reddito delle comunità locali, garantendo anche la massima attenzione alla tutela dell’ambiente marino per la futura ripresa dell’attività di pesca”.
“Un approccio condiviso da tutte le parti e rispetto al quale l’assessore Sammartino ha espresso la sua soddisfazione. Nelle prossime settimane il percorso sarà sviluppato con interlocuzioni sul piano tecnico, con il supporto attivo del dipartimento regionale della Pesca, per arrivare a un accordo sulle compensazioni”.
Redazione
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