“Omaggio a Polizzi Generosa” è il titolo della mostra del Maestro Giuseppe La Parola, nata da un’idea del curatore e critico d’arte Giuseppe Carli in collaborazione con il “Centro d’arte Raffaello” di Palermo, diretto da Sabrina Di Gesaro, con la partnership dell’associazione “PolizziLab” e della delegazione FAI di Palermo.
L’inaugurazione, in programma per sabato 1 luglio alle 18:30, si terrà negli spazi dell’associazione, in piazza Santissima Trinità 10, a Polizzi Generosa. Al centro dell’attenzione, la visione contemporanea del Trittico Polizzano, opera pittorica di scuola fiamminga già attribuita al Maestro del Fogliame Ricamato e rielaborata pittoricamente in chiave contemporanea dall’artista Giuseppe La Parola.
Il dipinto è una testimonianza del passato che sopravvive nel presente: una miscela cronologica unica che susciterà conversazioni e dibattiti, per la promozione del patrimonio culturale di Polizzi Generosa.
Un modo per contribuire alla rivitalizzazione culturale del territorio polizzano, tra i borghi più belli del Parco delle Madonie e un’occasione, rivolta al grande pubblico, per mettere a confronto i fasti del passato e il fulgore del presente, antico e contemporaneo.
Per la comunità del centro madonita si tratta di un momento particolarmente importante sotto il profilo identitario: lo storico Trittico, attualmente custodito nella Cappella di San Gandolfo all’interno della Chiesa Madre Santa Maria Maggiore, è stato oggetto di accurate ricerche da parte del polizzano Luciano Schimmenti, esperto in fotografia, scrittore, saggista e critico d’arte.
Grazie agli studi da lui condotti si è giunti alla conclusione che esso sia stato realizzato da Rogier van der Weyden, uno dei più acclamati maestri fiamminghi e che risalga al 1450: secondo questa ricostruzione, si tratterebbe dunque di una delle opere pittoriche più preziose in assoluto della Sicilia.
L’evento riflette lo spirito e l’intento del progetto che, nelle intenzioni, vorrebbe fare da apripista ad altre città siciliane.
Secondo Giuseppe Carli, molto significativo è il contributo che l’associazione “PolizziLab”, proprio attraverso il progetto, sta fornendo alla valorizzazione delle risorse culturali e artistiche del piccolo Comune di Polizzi Generosa.
“L’evento – commenta il curatore e critico d’arte – rappresenta un primo esempio di ciò che si può ottenere quando idee innovative e attenzione alla storia si fondono insieme, in un momento in cui il fermento culturale del paese vive una fase di stasi”.
“ L’artista Giuseppe La Parola – prosegue Carli – ha sapientemente rielaborato lo storico Trittico per creare la versione contemporanea di una testimonianza senza tempo, raccogliendo con grande entusiasmo la sfida e dando nuova vita a un’opera iconica che non copia, ma interpreta a suo modo, offrendo una nuova prospettiva dopo secoli di forme e contenuti immutati”.
“Così prende vita quest’opera d’arte contemporanea – aggiunge il critico d’arte – che diviene un nuovo simbolo di risveglio culturale per il Comune di Polizzi Generosa dando valore ai suoi protagonisti: la gente che vive e che anima il paese”.
Il progetto si rivolge agli abitanti di Polizzi, invitati dal Maestro La Parola ad avviare una profonda riflessione e a sentirsi custodi e fruitori al contempo dei beni culturali di tutto il paese.
La mostra presenterà tre opere d’arte distinte, dai colori vivaci e dallo stile dinamico, che insieme formano il “Nuovo Trittico Polizzano”.
L’ architettura dell’opera si basa su un forte rispetto per il dipinto originale e ogni elemento pittorico può essere visto da solo o come parte di una composizione narrativa più ampia, ricca di simbolismo e di rilevanza storica.
La serata d’inaugurazione vedrà la presenza e gli interventi di Katy Albanese e Sabrina Di Gesaro, rispettivamente componenti del direttivo dell’associazione “PolizziLab” e direttore artistico del “Centro d’arte Raffaello”, ovviamente del Maestro Giuseppe La Parola, autore del Nuovo Trittico Polizzano e di Giuseppe Carli, critico d’arte e curatore.
All’evento parteciperanno inoltre Sabrina Milone, presidente della delegazione FAI di Palermo e Luciano Schimmenti, esperto del Trittico Fiammingo Polizzano.
Ad allietare l’evento contribuirà la degustazione del “Cotì Doc Sicilia” a cura di Masseria del Feudo: il vino è un rosato biologico da uve Nero d’Avola, fresco fruttato e minerale.
La mostra rimarrà fruibile sino a sabato 5 agosto, nei giorni di venerdì e sabato, dalle 11:00 alle 16:00 con orario continuato e la domenica dalle 17:00 alle 20:00. Per ricevere tutte le info utili ed effettuare eventuali prenotazioni fuori dall’orario di apertura, è possibile consultare il sito raffaellogalleria.com .
L’inaugurazione prevede un ingresso libero e gratuito.
CENNI BIOGRAFICI SU GIUSEPPE LA PAROLA
Nato a Palermo nel 1945, inizia come pittore autodidatta e successivamente frequenta i corsi liberi dell’Accademia di Belle Arti nella sua città natale, dove ha la possibilità di apprendere le tecniche della pittura e dell’incisione calcografica.
I lavori di Giuseppe La Parola si identificano attraverso la figurazione moderna, con un interessante concept che porta tracce surreali e dove il gioco della memoria filtra il reale.
Mito e sogno divengono volti, paesaggi, vita e racconto insieme, accompagnati sempre da motivi simbolici.
Come recita il titolo dell’articolo di una rivista “Natura, la dipingevano morta ma con i colori resuscitava”: una definizione più che azzeccata per definire le opere di Giuseppe La Parola.
Le sue opere nascono da visioni oniriche, ove tutto è possibile e ogni cromia è permessa.
Esse trasportano lo spettatore verso una realtà primigenia, ebbra d’armonia e calma, in una dimensione fantastica però dove al contempo, attraverso elementi simbolici, guardando con attenzione si percepisce una certa sfiducia ironica e umoristica dinanzi a un mondo apparentemente felice.
L’ atmosfera onirica non nasconde l’abilità pittorica che si basa su una tecnica impeccabile, rifiutando qualsiasi conformazione accademica e creando uno stile molto riconoscibile che, in modo particolare, aggiunge elementi che rimandano ai Maestri che lo ispirano: Bruno Caruso e Fernando Botero.
Dai primi anni ottanta espone in mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero, in città come Monaco di Baviera, Schopfheim e Barcellona. Partecipa anche alle Fiere d’Arte Contemporanea nelle principali città italiane.
Redazione
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