Il sistema degli aeroporti siciliano va riordinato e lo scalo di Comiso (Ragusa), alla luce dell’incendio di parte dell’aeroporto Vincenzo Bellini di Catania “va potenziato” per evitare ulteriori disagi ai passeggeri. La deputata all’Assemblea regionale siciliana del M5S, Stefania Campo è la prima firmataria del disegno di legge sul riordino del sistema di gestione degli scali siciliani: “Schifani – dice Campo – governi subito l’emergenza, potenziando Comiso e incalzando Sac (la società che gestisce i servizi dell’aeroporto catanese, ndr.) per aprire nuovi gate. Ci si metta al lavoro per un coordinamento unico e centralizzato da parte del dipartimento regionale alle infrastrutture del sistema aeroportuale siciliano”.
“Da più parti politiche – dice Stefania Campo dopo aver effettuato un sopralluogo all’aeroporto di Comiso con il referente provinciale del movimento Federico Piccitto, ex sindaco di Ragusa – leggiamo della richiesta di dimissioni dell’Ad di SAC. Noi lo abbiamo chiesto in tempi non sospetti e abbiamo denunciato più volte le criticità di una gestione a nostro avviso fallimentare. Non auspicavamo di certo un disastro di queste proporzioni, con un danno economico e d’immagine causato dall’improvvisazione a gestire un incendio per far emergere l’inadeguatezza a fronteggiare situazioni critiche”.
“Da sempre – afferma Campo – chiediamo di potenziare l’aeroporto di Comiso per renderlo il terzo scalo siciliano dell’intero sud-est e sempre da anni proponiamo un coordinamento unico e pubblico degli scali aeroportuali siciliani, pur mantenendo un’autonomia gestionale, serve una visione che ponga fine alla miopia di chi mette continuamente in competizione i nostri aeroporti”.
“Occorre nell’immediato – spiega la deputata – che il presidente della Regione Schifani si attivi per potenziare i servizi dell’aeroporto di Comiso, scalo che è stato sempre considerato come supplente o ruotino di scorta di Catania, depauperato di voli e mezzi, nonostante sia gestito proprio dalla stessa società che si occupa di Fontanarossa”.
“Servono – dichiara Campo – principalmente strutture esterne come pensiline o tensostrutture, panchine, più collegamenti e vigilanza. Durante il sopralluogo abbiamo constatato con i nostri occhi che il personale sta facendo il possibile per offrire un servizio adeguato ai passeggeri nonostante i tanti disagi, è chiaro a tutti che passare da 6 voli giornalieri a 60 ha un impatto di flussi molto importante per un piccolo aeroporto e siamo consapevoli che questo non sarà la normalità e che piano piano si ritornerà con un regime di passeggeri ridotto”.
“Notiamo comunque – dice ancora l’esponente pentastellata – come Comiso, nonostante per anni sia stato depotenziato e ritenuto impreparato ai grossi flussi, sta reggendo bene alla grande mole di traffico. Questo conferma ciò che abbiamo sempre pensato e cioè che questo aeroporto fino ad oggi è stato sottoutilizzato”.
“Chiediamo pertanto con forza – seguita la deputata siciliana – che il presidente Schifani prima di pensare al cargo, comprenda che non possiamo più rimandare l’investimento dell’area passeggeri su Comiso”.
“Il presidente Schifani – incalza Stefania Campo – non guardi sempre ad altre soluzioni alternative, oggi leggiamo di Sigonella dove comunque manca anche il check in desk”.
“Intanto abbiamo chiesto che i vertici di SAC – spiega – vengano al più presto auditi in Commissione Attività produttive all’ARS dato che non è possibile che si minimizzi sull’accaduto. Chiediamo che vengano in commissione a riferire il reale stato dell’arte senza nascondersi dietro falsi annunci di imminenti riaperture, vogliamo sapere oltre all’investimento per allargare il terminal C di Fontanarossa cosa è previsto per il Pio la Torre di Comiso, e quali sono le richieste d’aiuto da poter indirizzare alla Regione per limitare i danni ai passeggeri e agli esercenti”.
Nella foto: l’aeroporto di Comiso (Ragusa)
Redazione
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