E’ uno dei centri più belli e importanti dell’Etna, sia dal punto di vista turistico, che per la produzione di miele (il 15 per cento a livello nazionale). Zafferana Etnea, 9 mila abitanti, 600 metri sul livello del mare, è un gioiello incastonato alle pendici del vulcano più alto d’Europa. Meta di turisti e visitatori soprattutto nel periodo estivo, è stato il luogo prediletto di grandi artisti come Federico De Roberto e Vitaliano Brancati (solo per citarne alcuni) per trovare nuove ispirazioni e nuove energie.
Tante le persone che si recano in questo luogo sospeso fra cielo e terra, dal quale si ammira un paesaggio unico al mondo, per assistere ai vari spettacoli di “Etna in scena” che si svolgono presso l’Anfiteatro Comunale, ubicato all’interno del Parco. Famoso non solo per il Premio Brancati e l’Ottobrata (una manifestazione che si svolge nei week end di ottobre, quando si espongono i prodotti tipici dell’Etna, dai funghi alle castagne, dalle pere alle mele e tanto altro), questo paesino etneo è rinomato anche per le sue prelibatezze: fra le tante ricordiamo la “siciliana” (un calzone fritto a base di “tuma” e acciughe) e i dolci come gli “sciatori” e le “Foglie da tè”.
Sindaco di Zafferana è Salvatore Russo che guida il paese dal 2019. Ha ricoperto la carica assessoriale dal 2014 al 2019.
Avvocato, quale situazione economica e finanziaria avete ereditato dalla precedente Amministrazione?
“Con le ultime operazioni contabili quali il passaggio a Sogip (Società gestione impianti pubblici) e l’allineamento dati della nostra anagrafica tributaria con quella dell’Agenzia delle Entrate, abbiamo aumentato le entrate e potenziata l’attività di accertamento, tant’è che il risultato di Amministrazione così come evidenziato nell’ultimo rendiconto è di gran lunga migliorato con una forte riduzione del disavanzo. Secondo uno studio si è evidenziato che più del 50 per cento di acqua si perde lungo le nostre condutture, vecchie da più di 80 anni. Su un ruolo idrico di un milione di euro, il Comune riusciva a riscuotere meno del 50 per cento. L’aumento dell’energia elettrica diventava un costo insostenibile soprattutto con riferimento alle spese del Pozzo Cavotta, che costa circa 40 mila Euro al mese. Il passaggio a Sogip come è avvenuto in altre realtà è divenuto fondamentale, perché la gestione del servizio idrico del Comune era nettamente in perdita. Gli accertamenti tributari, soprattutto in materia di spazzatura, ci hanno permesso di avviare un’attività di accertamento nei confronti di coloro che avevano dichiarato di avere un immobile di 100 metri quadrati ma in realtà possedevano un immobile con una superficie maggiore”.
In questi anni cosa avete realizzato dal punto di vista economico, sociale, culturale e turistico?
“Siamo stati fermi a causa della pandemia, ma nonostante tutto, seguendo le prescrizioni di legge, abbiamo sempre organizzato ‘Etna in Scena’, il Premio Sciuti e quest’anno festeggeremo il cinquantesimo del Premio Brancati. Un capitolo a parte merita l’Ottobrata: abbiamo organizzato l’edizione 2019 e quella del 2022, che senza dubbio è stato un successo di pubblico e visitatori”.
Avete istituito un Ufficio del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)? Cosa avete in programma di realizzare?
“Siamo entrati in tutti i bandi del PNRR: per alcuni di questi siamo in rete con altri Comuni e siamo in attesa di perfezionare l’iter amministrativo. Uno è già partito e riguarda un progetto di un milione di euro che coinvolge le fasce più deboli (anziani). Mentre un altro che già è avviato riguarda la digitalizzazione “.
Ottobrata 2023, ci sono delle novità?
“Abbiamo istituito da poco il Comitato, la Presidenza rimane ad Andrea Barbagallo e speriamo che entro il mese di luglio potremmo pubblicare i relativi bandi”.
Per quanto riguarda “Etna in Scena“?
“Anche quest’anno ci saranno tanti artisti di calibro nazionale ed internazionale. Mi piace sottolineare che quest’anno circa una ventina di spettacoli si svolgeranno nelle piazze delle nostre frazioni per fare in modo che turisti e visitatori possono conoscere anche queste realtà locali”.
A che punto è la ricostruzione post-sisma 2018?
“Per quanto concerne la ricostruzione delle strutture pubbliche, abbiamo tanti finanziamenti che riguardano Piazza Mercato, il cimitero, la Palazzina liberty, il pozzo Cavotta, il Parco di Pisano, Palazzo Via della Montagna. Sono stati ultimati i lavori di riqualificazione della Palazzina Liberty. A breve inizieranno i lavori di Piazza Mercato. Con riferimento alla ricostruzione privata, le pratiche di 25 mila euro sono state definite per il 95 per cento, mentre tutte le altre pratiche che riguardano la ricostruzione ‘pesante’ sono state definite per il 50 per cento”.
Ha intenzione di ricandidarsi alle prossime elezioni amministrative?
“Stiamo riflettendo sul futuro, di certo mi dispiacerebbe lasciare dopo tanti anni di sacrifici dovuti al Covid, alla caduta di cenere e al post-sisma, specie ora che il Comune è migliorato dal punto vista economico”
Giuseppe Russo
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