Il Pd siciliano e catanese attacca il governo nazionale e regionale per le “gravi inadempienze” dimostrate recentemente su due gravi situazioni che hanno messo in ginocchio l’Isola e su una terza che rischia di acuire il non buono stato di salute della seconda città della Sicilia e della stessa regione. Questi i punti contestati: il rogo che qualche settimana fa ha danneggiato l’aeroporto Fontarossa “Vincenzo Bellini” di Catania (con ricadute fortemente negative per l’economia siciliana, ancora oggi attuali ), gli incendi che lo scorso 25 luglio hanno devastato l’Isola e i cospicui fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che rischiano di essere sottratti a Catania e provincia dal Governo nazionale.
“Assistiamo attoniti – scrive il Pd – al siparietto del centrodestra siciliano e nazionale. Si esibiscono in un gioco al rimpiattino in cui tutti hanno ben chiare le responsabilità degli altri, ma glissano accuratamente sulle proprie. Il punto più alto della pièce è stata la passerella, di giovedì a Fontanarossa, del Presidente Schifani, con tanto di difesa d’ufficio dei vertici SAC e annuncio ‘si va verso la normalità”.
“Il terminal allestito – ironizza il Partito democratico – sembra quello di un paese in guerra: Schifani discetta delle funzioni ‘proprie’ e ‘improprie’ della società di gestione. E mentre attorno i passeggeri esausti attendono l’esito delle loro tribolazioni estive, trova il tempo e l’animo per mandare messaggi subliminali agli alleati riottosi e dare risposte stizzite ai giornalisti. Più utile a noi e più consono alla carica istituzionale sarebbe stato ammettere il disastro, analizzarne la portata e provare a dare risposte concrete.
L’incendio che venti giorni fa si è propagato all’interno dell’aeroporto e l’inadeguata gestione dell’emergenza da parte di Sac sono stati trattati come uno spiacevole inconveniente che ha stressato la società di gestione che fa quello che può”.
“Esattamente come accaduto con i disastri capitati nemmeno 10 giorni fa – prosegue il partito di Elly Schlein – che hanno messo in ginocchio Catania e l’intera provincia: senza luce, senza acqua e, pure, senza mezzi di soccorso per fare fronte agli ‘inattesi’ incendi estivi”.
“Nessuno si è ancora preoccupato – seguitano i Dem – di spiegare cosa è successo e di dire ai cittadini quali accertamenti sono stati avviati e quali interventi si intende mettere a punto per evitare che accada ancora. Avevamo sollevato una serie di domande, le stesse che ritmano la quotidianità dei catanesi, ma abbiamo assistito ad un coro di parole inutili. Tanta confusione, qualche scaramuccia, poca responsabilità, nessuna soluzione e un mare di silenzio. Lo stesso che registriamo davanti allo scippo dei fondi del PNRR da parte del governo nazionale. Il ministro Fitto cancella risorse e progetti per oltre 1,4 miliardi e Schifani e Trantino non battono un colpo”.
“La destra nazionale – dice ancora la nota del Pd – è al governo con una strabiliante densità di catanesi ai posti di comando e proprio il nostro territorio rischia di subire l’oltraggio peggiore. Escludendo dal perimetro del PNRR la misura dei piani urbani integrati (PUI), l’intera provincia rischia di perdere 185 milioni e La Russa, Urso, Musumeci, Messina, Pogliese, Schifani, Galvagno e Trantino che fanno?”
“A Catania – afferma il documento – quali garanzie di realizzazione hanno, allo stato attuale, i 12 progetti a favore di San Berillo, Librino, Monte Po’ e Ognina che come (giustamente) dichiarava Trantino (sindaco di Catania, ndr.) il 6 giugno del 2023 ‘possono cambiare radicalmente il volto di parti importanti della città”?
“Il comune dice che i progetti non si fermano – dichiarano i vertici siciliani e catanesi del Pd -, ma quali sono le fantomatiche coperture finanziarie ‘diverse’ messe a disposizione? E davanti a questa estate che rischia -davvero- di sciogliere ogni cosa, il Sindaco della città metropolitana si lascia sfuggire solo un ‘malgrado”?
Nella foto: il presidente della Regione, Renato Schifani
Redazione
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