Il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, replica al Fatto quotidiano con una smentita in merito a sue presunte ingerenze sulla nomina del Csm del nuovo Procuratore di Catania, e chiede a questa testata, attraverso il portavoce del Senato, di riportare la sua versione con la stessa evidenza con la quale oggi abbiamo pubblicato un articolo (non quello al quale La Russa fa riferimento) pubblicato dal giornale diretto da Marco Travaglio. Cosa che comunque facciamo volentieri.
“Gentile direttore, ho letto con un certo stupore l’articolo a firma di Antonella Mascari dal titolo ‘Procura di Catania: Fdi contro Ardita, inviso a La Russa’ e da voi pubblicato la scorsa domenica.
Stupore perché nell’articolo mi viene attribuita non solo una mia presunta influenza sulla nomina del prossimo Procuratore di Catania ma addirittura il mio non gradimento nei confronti del dott. Sebastiano Ardita. Comprenderà che simili affermazioni, del tutto false prima ancora che arbitrarie (e pubblicate senza avermi minimamente chiesto nulla al riguardo come sarebbe stato facile e doveroso ) costituiscono una diffamante aggressione alla mia persona. Tenga conto che non potrebbe nemmeno in astratto il dottor Ardita essermi “ inviso” – come incredibilmente scrive nel titolo Il Fatto- , attesa la assenza con lo stesso ( come d’altronde con il dott. Di Fonzo ) di qualsiasi rapporto sia personale che politico o professionale. Trovo perciò altamente lesivo nei miei confronti l’articolo che peraltro parla inopinatamente di mia influenza su componenti del CSM, in forma anch’essa diffamatoria e priva di verità e riscontro. Sono perciò costretto a richiederle smentita e necessarie scuse per quanto da voi pubblicato. Riservandomi in un caso come questo (benché sia contrario da sempre alle mie abitudini) di valutare ogni necessario ricorso in ogni sede a tutela della verità prima ancora della mia onorabilità. Ringraziandola per l’attenzione porgo cordiali saluti”.
Nella foto: il Presidente del Senato, Ignazio La Russa
Ignazio La Russa
La Russa & co sono ovviamente inmemori dei fatti scandalosi, passati e presenti, della Procura Generale della Corte di Appello di Messina, se qualora avessse ancora un minimo di dignità, potrà sempre valutare ogni necessario ricorso in ogni sede a tutela della verità prima ancora della sua onorabilità, in attesa Gaetano TAMBURELLO.