Un attacco a Coldiretti in piena regola: “Coldiretti rivendica meriti che non ha, specie sullo stanziamento di 10 milioni inserito nella legge votata recentemente all’Assemblea regionale siciliana”. I Presidi e i Comitati Spontanei Riuniti sul problema dell’agricoltura, stigmatizzano il comportamento della maggiore rappresentanza degli agricoltori per la gestione della crisi agricola – acuita dalla drammatica situazione di siccità che sta attanagliando l’Isola – in rapporto con la politica intrapresa con la Regione Sicilia.
Tutto inizia soprattutto nei giorni scorsi – è spiegato in una nota dei Comitati – quando una parte degli agricoltori siciliani, su invito della Coldiretti, è scesa per le vie di Palermo per manifestare il disagio del comparto agricolo siciliano e chiedere un confronto con il Governo regionale.
“Grande è stato lo stupore – scrivono i Comitati Spontanei – nell’apprendere qualche giorno fa, in occasione di un confronto istituzionale, che con entusiasmo la Coldiretti rivendicava l’approvazione di alcuni provvedimenti decantandoli con atteggiamento di vittoria. Al fine di chiarire meglio quali siano le vere criticità del settore, gli agricoltori che hanno manifestato il 20 marzo a Palermo precisano che la protesta, concretizzatasi a partire dal mese di gennaio, è stata portata avanti solo ed esclusivamente dagli agricoltori riunitisi in comitati e presidi spontaneamente, senza alcun intervento di partiti o di associazioni di categoria”.
“I provvedimenti finora adottati o in fase di attuazione da parte del Governo regionale (delibera di Giunta n. 51 del 20 febbraio scorso il cui stanziamento è stato approvato dall’ARS , piano daini e suidi, rimodulazione dei bandi sulla viabilità rurale, misure per l’insediamento dei giovani in agricoltura, presentazione di un piano idrico per gli agricoltori, individuazione dei criteri per definire l ‘una tantum da destinare agli allevatori per acquisto foraggi – oggi ribattezzata voucher – frutto dei 10 milioni di euro stanziati su proposta del Governo regionale) sono il risultato del continuo lavoro avvenuto in seno ai tavoli tecnici, costituiti a seguito della manifestazione del 20 marzo, istituzionalizzati grazie alla disponibilità dell’Assessore pro tempore On. Luca Sammartino e dei dirigenti dell‘Assessorato all’Agricoltura”.
“Oggi, tenuto conto di quanto già ottenuto sia in sede nazionale che regionale – si legge nel documento -, i Presidi ed i Comitati spontanei vogliono rivendicare la centralità del proprio ruolo nel portare avanti le istanze del comparto agricolo siciliano come sintetizzato nel Documento unico regionale”.
“Inoltre, vogliono ribadire che: 1) scarsa attenzione è stata dimostrata dalla politica nazionale verso le problematiche del settore agricolo siciliano nonché nell’individuarne i punti di criticità e nel supportarne i bisogni; 2) le risorse stanziate dall’Assemblea regionale con la l.r. 22 maggio 2024, n. 20 art.1, comma 1 lett. b) – pari a 10.000 migliaia di euro – appaiono insufficienti a garantire la sopravvivenza del settore”.
In un momento drammatico per le imprese del settore i Comitati spontanei chiedono al Governo regionale e al Governo nazionale “di mettere a disposizione del comparto Agricoltura e Allevamento più ingenti risorse necessarie a sostenere le imprese che operano nel settore e che al momento versano in una gravissima condizione di crisi e di stallo”.
“I Presidi ed i Comitati spontanei – prosegue la denuncia – sono fiduciosi nelle ulteriori iniziative che la Giunta Regionale e il Consiglio dei Ministri vorranno intraprendere al fine di tutelare la sopravvivenza e la ripresa di un settore economico trainante per l’economia tutta della Sicilia”.
“Invitiamo non solo Coldiretti – conclude il comunicato – ma anche le altre rappresentanze di categoria ad unirsi a noi, per elaborare un comune ragionamento per la strategia da intraprendere al fine di salvare l’agricoltura Siciliana e il consumatore finale”.
Nella foto: una manifestazione di protesta degli agricoltori siciliani
Redazione
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