Niente contributo per gli extra costi sostenuti dai Comuni siciliani per il trasferimento dei rifiuti in discariche lontane oltre cento chilometri. A dichiararlo sono i deputati del M5S siciliano Luigi Sunseri e Cristina Ciminnisi, che denunciano la bocciatura (nell’ambito del Disegno di legge “stralcio”, in discussione a Sala d’Ercole) dell’emendamento a firma degli stessi deputati, che “mirava ad estendere il contributo per gli extra costi sostenuti dai Comuni per il trasferimento dei rifiuti fuori dalla Sicilia anche ai Comuni che, per ordinanza della Regione, sono stati costretti a conferire a distanza di oltre 100 chilometri dai siti di smaltimento abituali”.

“Non sono pochi i Comuni – dice Sunseri – che pur smaltendo i rifiuti all’interno dell’isola sono stati costretti a portarli in discariche anche molto lontane con costi aggiuntivi non indifferenti, e che saranno costretti, pertanto, ad aumentare la Tari anche a fronte di alte percentuali di raccolta differenziata. Sarebbe stato giusto dare risposte anche a loro per ragioni d’equità”.

“La vicenda relativa agli extra costi sostenuti dai Comuni per l’invio dei rifiuti fuori dalla regione – afferma Ciminnisi – è solo la punta dell’iceberg e non fa che certificare il fallimento della strategia regionale di gestione dei rifiuti, in cui tanto il governo Musumeci che il governo Schifani vanno avanti gridando alla continua emergenza. Il tutto solo per giustificare il conferimento di poteri straordinari da Roma e discutibili ordinanze che, di giorno in giorno, cercano di rimediare ai ritardi di un piano rifiuti che punta sugli inceneritori come principale soluzione”.

“Un governo che naviga a vista – dicono i deputati pentastellati -, come dimostra la vicenda della discarica della Sicula Trasporti, in cui l’unica sorpresa è la straordinaria tempestività del CTS (Comitato tecnico scientifico, ndr.) sulla non assoggettabilità a VIA (Valutazione impatto ambientale. ndr.), visto che l’attuale situazione, con 200 Comuni impossibilitati a conferire in discarica, era ben noto che sarebbe esplosa da un momento all’altro”.

Nella foto: la discarica di Bellolampo, vicino Palermo

Redazione