Oggi il sottoscritto, a titolo personale e a nome di questo giornale, ha protocollato al Comune di Belpasso (comune in provincia di Catania, nel quale risiedono sia lo scrivente che L’Informazione) le proposte per il Piano urbanistico generale (Pug), la magna carta che prevede la crescita urbanistica, economica, sociale e culturale di una comunità. Si ricorda che Belpasso è sprovvisto di uno strumento di pianificazione urbanistica da oltre vent’anni e il declino – da tutti i punti di vista – è sotto gli occhi di tutti. Nei prossimi giorni sarà protocollata al Comune di Belpasso la richiesta di un Consiglio comunale “aperto”  alle associazioni e ai singoli cittadini per discutere di questo argomento molto urgente. Questo il contenuto del documento.   

Un balcone barocco di Palazzo Scrofani a Belpasso (Catania). Sopra: la facciata di Palazzo Bufali  

PREMESSA

È necessario che Belpasso si riappropri della propria identità attraverso una strategia complessiva di sviluppo, di tutela e di valorizzazione della sua cultura e del suo patrimonio urbanistico, monumentale e ambientale, poiché essendo incastonata nel territorio dell’Etna (Patrimonio Unesco dell’Umanità) ha l’occasione unica di promuovere turismo ad alti livelli e di incrementare una economia tradizionale che da decenni è abbandonata a se stessa (l’agricoltura, l’artigianato, il commercio), oltre a quella industriale che, grazie alla apposita Zona industriale, è in voga dagli anni Sessanta del secolo scorso. Il Pug rappresenta un’occasione storica per centrare questo obiettivo e per ridisegnare (dopo anni di cementificazione indiscriminata e selvaggia) una città accogliente per i bambini, per i giovani, per gli anziani, per i turisti. Fondamentale anche l’incremento delle strutture sanitarie, scolastiche e degli asili nido e delle strutture per dare la possibilità agli artisti giovani e meno giovani di esprimere il proprio talento.

PROPOSTE

1)      Un bando di concorso sul modello di quello istituito nel 2012 dall’ex commissario ad acta del Comune di Belpasso, Angelo Sajeva, per l’elaborazione del Pug, riservato ad urbanisti di fama nazionale ed internazionale, in modo da evitare criteri discrezionali nella scelta del professionista. Si tratta di un punto fondamentale e, a parere di chi scrive, imprescindibile,  visti i precedenti negativi, per una buona redazione del Pug.

2)      Un piano di sviluppo che tenga conto dell’Etna e dell’immenso territorio belpassese come centro propulsore di turismo per tutto il mondo, da tutelare interamente, non solamente nelle zone del Parco ma anche nel territorio della Piana, e da basare sulla valorizzazione (previo censimento) delle masserie, delle case coloniche, dei palmenti, dei trappeti (da adibire a strutture ricettive di turismo rurale, a musei della civiltà contadina, a rifugi, ecc.), dei sentieri (da destinare a trekking o a percorsi in bicicletta) e della biodiversità. Agevolazioni per chi investe in infrastrutture turistiche con volumetrie contenute, eco compatibili ed eco sostenibili.

Un altro scorcio di Palazzo Bufali

3)      La salvaguardia e la valorizzazione del centro storico ormai desertificato attraverso: a) il cambiamento della cultura di tutela, finora riservata soltanto ai manufatti più rappresentativi della città, come Palazzo Bufali, Palazzo Scrofani, Palazzo Magrì, ecc., e l’allargamento di questo concetto agli edifici ubicati non solo in via Roma e in via Vittorio Emanuele, ma anche in quelli costruiti nelle altre vie dopo il terremoto del 1693 (edifici che hanno contribuito a dare un tessuto identitario a questa comunità), molti dei quali – a causa di una mentalità distorta della nozione di tutela – sono stati demoliti indiscriminatamente nel corso degli ultimi decenni creando un ibrido urbanistico che ha gradualmente fatto perdere l’originaria identità architettonica; b) l’allargamento della Zona A oltre la via Roma e la via Vittorio Emanuele, con uno studio accurato e capillare degli immobili da tutelare e degli immobili da demolire (in quest’ultimo caso con volumetria contenuta); c) la creazione di una politica (e conseguentemente di una cultura) “sistemica” e non più “episodica” del restauro degli immobili antichi, con forti agevolazioni per i cittadini desiderosi di ristrutturare il proprio edificio ; d) un “piano del colore” per la creazione delle facciate, sia degli immobili ristrutturati, sia degli immobili di recente edificazione, che preveda colori, materiali e fatture in sintonia con la tradizione del territorio.

4)      La tutela e la previsione della caratteristica “maglia a scacchiera”.

5)      Un “Piano del Verde” che preveda tre grandi parchi pubblici da realizzare a nord (zona Borrello), al centro (Matrice) e a sud della città (Sant’Antonio). Nel primo caso si potrebbe pensare al Bosco Sciaraviva (progettato e finanziato con le risorse del Pnrr), nel secondo al Parco delle Torrette (proposto a gran voce dalle associazioni della città), nel terzo al miglioramento ed all’eventuale allargamento dell’esistente Parco urbano. Il Piano del Verde non si riferisce solo alla realizzazione dei tre parchi, ma ad una serie di micro strutture di quartiere, come Orti botanici, giardini, ecc.

La mobilitazione delle associazioni di Belpasso (Catania) in contrada Gattaino per salvare questo polmone verde dalla speculazione edilizia attraverso l’istituzione del Parco delle Torrette

6)      Per restare in argomento si propone un progetto di valorizzazione del Giardino Martoglio, ormai abbandonato a se stesso, che tenga conto delle sue peculiarità, senza quindi snaturarne l’aspetto ma migliorandolo, per restituirlo alla fruizione delle famiglie, dei bambini, dei giovani, degli anziani.

7)      Un “Piano delle alberature” da attuare in alcune vie e strade della città, in modo da contribuire notevolmente alla riduzione dell’anidride carbonica e dell’emergenza climatica.

Un caratteristico altarino che si trova nel territorio di Belpasso

8)      Un Piano di valorizzazione delle caratteristiche fontanelle.

9)      Un piano di valorizzazione degli altarini.

10)  Una drastica riduzione del cemento e un No deciso a Centri commerciali o ipermercati, di cui il territorio di Belpasso è saturo.

11)  Un sensibile aumento degli spazi sportivi e ricreativi da riservare a giovani e meno giovani, sia nel centro abitato che nell’intero territorio.

12)  Una rigorosa vigilanza sull’intero territorio belpassese e una corretta applicazione delle norme vigenti contro l’abusivismo edilizio, diventato negli ultimi decenni una vera e propria piaga del territorio.

13)  La creazione, ove consentito dalle leggi, delle infrastrutture necessarie per la serena e civile convivenza dei cittadini che risiedono nelle frazioni, ai quali vanno riservati gli stessi diritti di cui si parla in queste proposte di Pug dei residenti nel centro urbano.

14)  La realizzazione di una pista ciclabile e pedonale che colleghi i Villaggi del Pino e delle Ginestre con il centro abitato di Belpasso (attraverso il Parco delle Torrette) in modo da “ricucire” il centro con una parte delle periferie.

15)  Una adeguata alberatura che possa schermare “naturalmente” i capannoni che sorgono nel nostro territorio, che purtroppo lo deturpano e lo imbruttiscono.

Un capannone costruito in zona agricola nel territorio di Belpasso 

16)  L’acquisizione, dove possibile, di uno o più capannoni da parte del Comune di Belpasso da destinare ai giovani artisti, da ridipingere all’esterno e all’interno attraverso il coinvolgimento degli artisti della “Street art”.

17)  Un sistema di trasporti rapido per raggiungere la stazione della metropolitana.

18)  Proprietà Caudullo. Creare all’interno di questo ampio spazio una sala cinematografica e teatrale al chiuso e all’aperto (funzione alla quale questa struttura è stata preposta per molti anni dai vecchi proprietari), il Museo del Teatro Siciliano, un altro ampio spazio da riservare

ai giovani artisti.

19)  La previsione della circonvallazione est ed ovest.

Luciano Mirone, direttore de L’Informazione