Si è conclusa con la premiazione e la proiezione dei film vincitori la 16esima edizione del Siciliambiente Film festival che si è svolta a San Vito Lo Capo (Trapani) dal 15 al 20 luglio. Quest’anno il Festival, promosso da Demetra Produzioni, Associazione culturale Cantiere 7 e Comune di San Vito lo Capo con la collaborazione di Amnesty International Italia, Greenpeace Italia e AAMOD, ha avuto 47 titoli in programma che hanno permesso di avere sei giorni di proiezioni tra documentari, corti, animazioni e film di finzione legati ai temi ambientali, della sostenibilità e dei diritti umani.  

“È stata un’edizione densa di momenti di riflessione con i film e con i dibattiti che abbiamo pensato insieme ai nostri partner – dice Antonio Bellia, direttore artistico del Siciliambiente – ma ci sono stati anche tanti altri momenti intensi come le performance artistiche: le letture di Basaglia o il concerto di Eugenio in via di gioia, per citarne alcuni. C’è stata tanta variabilità di forme d’arte e uno staff straordinario tutto nuovo tutto giovane che ha lavorato con grande entusiasmo, si è respirato un clima di grande serenità e piacevolezza. Sono molto soddisfatto del lavoro delle giurie e dei film scelti. Ci auguriamo di crescere ancora e di avere sempre più un rapporto stretto col territorio e di ospitare film interessanti che smuovano le coscienze”.

I PREMI

– PREMIO DOCUMENTARI – GIURIA DOC

DOC VINCITORE: 2G
MOTIVAZIONE
2G, in termini di comunicazione, è la minima condizione del segnale affinché un messaggio arrivi a destinazione. Nel film di Karim Sayad è l’unico punto di contatto con la realtà di alcuni trafficanti di esseri umani sulla frontiera indefinita tra Niger e Libia, uno scenario da fantascienza al tempo stesso visione apocalittica di un mondo in cui tutti potremmo ritrovarci a camminare. Il punto di vista è ribaltato: i trafficanti non possono più decidere della vita degli altri e, anzi, non sono padroni nemmeno del loro destino. Questi uomini disperati scommettono su una risorsa che da sempre rappresenta ricchezza e desiderio. La loro surreale corsa all’oro tra le sabbie del deserto interpella lo spettatore sulla sopravvivenza dell’umanità in un pianeta esausto.

MENZIONE SPECIALE: Bangarang
MOTIVAZIONE
Con una scelta autoriale netta Bangarang ci consegna un punto di vista singolare su una questione estremamente nota e già assorbita da tempo: l’Ilva di Taranto. Nel cuore del Mediterraneo c’è un luogo malato dove nonostante tutto si può ridere e giocare. Chi meglio dei bambini cresciuti all’ombra delle ciminiere dell’acciaieria ci può spingere oltre la tragedia del disastro ambientale? La gabbia narrativa che Giulio Mastromauro ha costruito intorno a questo concetto per certi versi agghiacciante ci fornisce una chiave di lettura per guardare al futuro.

– PREMIO CORTOMETRAGGI – GIURIA CORTI

CORTO VINCITORE: Wasted
Per la capacità di affrontare in modo unico il tema dello rifiuto in una declinazione materiale e umana. Per lo sguardo originale e ironico e delicato che arriva con un linguaggio universale e immediato. Lo scarto si fa risorsa, la solitudine, fratellanza, la deriva incontro, la noia ingegno perché toccare il fondo può essere  una seconda possibilità.

MENZIONE SPECIALE: Vision d’Etè
tutto si muove la città è un non luogo che opprime e soffoca,  la via per il senso è fuggire per ritrovate l’autenticità dei rapporti e la purezza perduta. Per la sua capacità di tenere in equilibrio la dimensione personale, intima e affettiva con quella estetica e stilistica. Per il suo uso sapiente dei piani narrativi in un continuo gioco di specchi emotivi. Sguardo nuovo sul mondo che si fa poesia

PREMIO TT PIXEL: Titanic
Rileggere il kolossal di james cameron alla luce delle norme morali iraniane e affidarsi all’ironia per squarciare, attraverso l’espediente narrativo dell’unico piano sequenza, il muro della censura che si erge sul revisionismo culturale. Ci vuole tutto il coraggio di Farnoosh Samadi per riuscire in questa impresa  che sussurra al mondo una verità dissacrante.

– PREMIO ANIMAZIONI – GIURIA CORTI

CORTO DI ANIMAZIONE VINCITORE: The 9th continent
Siamo come rifiuti umani, schiacciati dalla bramosia di accumulare, caduti in una trappola che ci siamo costruiti da soli, fabbricando un cantiere di rifiuti. Non c’è terra, non c’è oceano. c’è solo una marea di plastica e un ego smantellato da un mondo che annega. E alla fine, resta una riflessione: cosa possiamo fare per salvarci?

MENZIONE SPECIALE: Encara dura
Per il forte impatto emotivo e visivo e la capacità di instillare una riflessione sulla violazione dei diritti umani perpetrata attraverso la tortura in carcere. L’immagine, cruda ed essenziale, si fa strumento di denuncia sociale e megafono di chi non ha voce. I detenuti. Gli ultimi, gli invisibili.

– PREMIO AMNESTY: Nenets Vs Gas

MOTIVAZIONE
Amnesty International Italia ha deciso di premiare Nenets Vs Gas per aver dato voce al popolo nenet e per aver raccontato una storia che racchiude emblematicamente le questioni che decideranno il nostro futuro: fino a dove abbiamo il diritto di spingerci nello sfruttare le risorse; fino a quando l’ambiente riuscirà a sostenere scelte rapaci; quanto tutto questo impatta con i diritti di chi abita in terre fragili e ricche di risorse. Nenet Vs Gas rappresenta anche un cinema che ci rende partecipi e consapevoli parlando di vicende altrimenti poco note. E lo fa con puntualità, senza faziosità, lasciando spazio ai protagonisti e raccontando la loro ricerca di alternative e compromessi dignitosi per continuare a esistere onorando le proprie radici, fiduciosi che se le risorse naturali un giorno termineranno, ci sarà ancora terra su cui continuare a vivere secondo le loro millenarie abitudini.

– PREMIO AMOOD: Bottlemen

MOTIVAZIONE
Per la cruda poesia viscerale che permea la storia di Yani, attorno al quale Vojinovic affronta i temi dell’integrazione Rom, delle moderne lotte di classe, delle reti di potere gestite da capi e forze invisibili; dell’urgenza di salvaguardare un mondo dalla sua deriva apocalittica di plastiche e fumi.

– PREMIO GREENPEACE: Water for Life

MOTIVAZIONE
Il documentario Water for Life dà una rappresentazione ben centrata dei conflitti tra leader indigeni e grandi interessi industriali in America Latina. Oltre a raccontare la vicenda di Francisco Pineda in El Salvador e Alberto Curamil in Cile, si ricostruisce la storia dell’omicidio di Berta Caceres, leader indigena ambientalista honduregna. Nel decennio 2012-22 sono stati uccisi oltre 1900 “difensori ambientali”, il 90 per cento dei quali in America Latina. La vicenda di Berta Caceres, la sua strenua lotta, il suo omicidio e il caso legale che ne è seguito con la condanna di esecutori e mandanti ha segnato uno dei casi di maggiore rilevo a livello internazionale. Difesa del proprio ambiente e difesa dei diritti umani fondamentali, in casi come questi, coincidono.

Redazione