A Catania la gestione della Sidra (la società che gestisce la situazione idrica di diversi comuni della provincia, compreso il capoluogo) arriva in Consiglio comunale e viene definita “cattiva” dai consiglieri del M5S Gianina Ciancio e Graziano Bonaccorsi, che attaccano il vertice della partecipata Fabio Fatuzzo, di cui chiedono le dimissioni, e contemporaneamente evidenziano la posizione di dissenso nei confronti dei gestori anche da parte di alcune componenti della maggioranza che sostiene il sindaco Enrico Trantino. La nota dei 5 Stelle segue quella (altrettanto critica) emessa ieri dal sindacato Ugl. Ma procediamo con ordine. 

LE CRITICHE DEL M5S. “Sono anni – dicono Ciancio e Bonaccorsi – che denunciamo la cattiva gestione dell’azienda che si occupa del servizio idrico in città. A partire dal numero abnorme di consulenze, per arrivare al conflitto di interessi in seno alla figura del vertice della partecipata, Fabio Fatuzzo, contemporaneamente Presidente e commissario per la Depurazione, quindi controllore e controllato”.

“Nel novembre dello scorso anno – si legge nella nota – i consiglieri M5S avevano denunciato la spesa spropositata di circa 470 mila euro per incarichi esterni affidati anche a persone molto vicine alla politica”. 

“Non vorremmo – continuano i due consiglieri pentastellati – che questi scontri siano il sintomo di mal di pancia interni alla maggioranza legati alla futura ‘spartizione’ di ruoli nelle partecipate”.

“Intanto – dice ancora il comunicato – sorprende la reazione scomposta di un gruppo di consiglieri contro l’interrogazione della collega Spoto, anch’essa componente della maggioranza, colpevole di aver messo in dubbio la buona gestione di Sidra”.

“Non è la prima volta – incalzano Ciancio e Bonaccorsi – che i gruppi a sostegno dell’amministrazione mostrano una certa insofferenza, spesso sfociata in veri e propri attacchi, alle critiche esterne e interne”.

“Eppure – spiega il documento firmato M5S – chi sa di essere nel giusto non dovrebbe ricorrere a risposte tanto maldestre, confermando di fatto che si è toccato un nervo scoperto”.

“Per quanto ci riguarda – concludono – non possiamo che ribadire la nostra posizione estremamente critica nei confronti del Presidente Fatuzzo, chiedendone le dimissioni, e augurandoci che tali scontri servano ad ottenere risultati concreti piuttosto che sterili riposizionamenti politici.”

LE CRITICHE DEL SINDACATO UGL. “La Sidra e i suoi lavoratori precari non siano oggetto di scontro politico”. Ad intervenire sulla querelle, scoppiata nei giorni scorsi all’interno della maggioranza di governo del Comune di Catania, è la Ugl etnea che “ancora una volta si schiera a fianco dei dipendenti assunti con contratto di consulenza o in regime di somministrazione di lavoro tramite agenzia interinale”.

“Se la società partecipata più importante di Palazzo degli Elefanti, che gestisce il servizio idrico in città e non solo, ancora oggi è in attivo e produce utili, lo si deve anche a questo personale che rappresenta quasi la metà dell’organico oggi in forza nella sede di via Vagliasindi e nei pozzi dislocati nel territorio di competenza”, dicono all’unisono il segretario territoriale Giovanni Musumeci e il segretario provinciale della federazione Ugl Chimici Carmelo Giuffrida.

“Sono tutti professionisti e operatori – affermano i sindacalisti – che in questi anni di crescita per l’azienda hanno effettuato proficuamente tutta una serie di attività indispensabili come la lotta all’evasione ed all’abusivismo, la tenuta della contabilità e la fatturazione, il controllo delle utenze e le relazioni con il pubblico, oltre all’implementazione di progetti e finanziamenti. Lavoratori che stanno operando in un contesto tutt’ora sotto dimensionato in termini di pianta organica, dove peraltro lavorano a supporto anche dipendenti provenienti in comando da Catania Multiservizi”.

“Piuttosto a nostro avviso – insiste l’Ugl – la politica catanese, invece che litigare sulla pelle di queste donne e questi uomini che, pur vivendo nel costante precariato, nel tempo hanno continuato a dimostrare diligenza, spirito di servizio, passione e competenza, dovrebbe pensare ad individuare almeno una soluzione per evitare la dispersione di questo capitale umano formato e rodato”.

“Più volte – è scritto nella nota – anche noi della Ugl abbiamo invocato i concorsi, per la soddisfazione del fabbisogno di personale soprattutto della Sidra, anche per fare in modo di superare queste condizioni di precarietà. E sappiamo bene che c’è stata poca volontà dalle parti di piazza Duomo di immaginare un percorso per garantire alla società idrica una pianta organica finalmente totalmente stabile e non per una sua buona parte da dover rinnovare ad ogni scadenza di contratto”, evidenziano i due sindacalisti.

“Ormai è troppo tardi per fare questo – spiegano -, considerato che il servizio idrico sarà presto competenza del nuovo gestore unico e che la convenzione firmata poche settimane fa prevede il passaggio del personale a tempo indeterminato sia di Sidra che degli altri gestori che vi confluiranno. Confidiamo che presto Sie possa attivare dei concorsi, magari prevedendo clausole di preferenza per chi ha svolto negli anni questo lavoro a vario titolo contrattuale in aziende pubbliche. Nel contempo chiediamo alla politica di abbassare i toni, di confrontarsi anziché scontrarsi, riconoscendo ciò che comunque hanno rappresentato e continuano a rappresentare i lavoratori Sidra precari, magari chiedendo loro scusa perché non si mai trovata una via d’uscita rispetto al loro precariato. In una terra in cui il lavoro è quasi un miraggio, non serve la guerra tra poveri, ma c’è bisogno di unire le forze per fare in modo che ogni occasione sia propizia per creare occupazione. Su questo – concludono dall’Ugl Musumeci e Giuffrida – i consiglieri comunali e gli amministratori di Catania ci troveranno sempre disponibili a dare una mano concreta”.

Redazione