Per rifornire di acqua il suo appartamento, e anche il garage al piano terra, realizza un collegamento mediante un tubo multistrato della lunghezza di 55 centimetri che, passando dalla colonna montante, raggiunge la rete pubblica e così, mediante questo stratagemma, il proprietario di un immobile di Pedara (Catania), un 47enne del posto, pregiudicato, impiegato, arrestato dai Carabinieri, riesce a riempire costantemente una vasca di riserva di ben 1.500 litri sistemata nel garage e poi, con un motore di “rilancio”, fa in modo che l’acqua risalga al piano superiore, dove alimenta bagni, lavandini, lavatrice e lavastoviglie.
Nessuna bolletta per lui, dato che, come dicono i Carabinieri, “il furto andava avanti da almeno 2 anni: sono in corso i conteggi per poter quantificare quanti mq di acqua siano stati illegalmente sottratti e, dunque, quale importo il trasgressore dovrà risarcire alla società Acoset, che gestisce il servizio idrico di molti paesi etnei”.
“La recrudescenza dei furti di acqua dalle condutture idriche – scrivono i militari dell’Arma -, aggravata dall’attuale periodo di siccità, assume particolare allarme sociale anche in ragione della diminuzione della portata degli impianti e della conseguente razionalizzazione della distribuzione, con evidenti disagi per la popolazione”.
“Al fine di contenere tale preoccupante fenomeno criminale – prosegue la nota dell’Arma -, il Comando Provinciale Carabinieri di Catania ha avviato una collaborazione con il consorzio acquedotto etneo Acoset, che attraverso il confronto dei flussi di acqua erogata e quella effettivamente contabilizzata, è in grado di circoscrivere le aree dove svolgere i controlli”.
In tale contesto, i Carabinieri della Stazione di Pedara, acquisito il quadro informativo fornito dal personale Acoset, grazie alla profonda conoscenza del territorio, hanno avviato una serie di mirati accertamenti volti ad individuare i “ladri d’acqua”.
Nella foto: controlli dei Carabinieri per prevenire i furti d’acqua
Redazione
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