La Democrazia cristiana di Bronte (Catania) dovrebbe entrare per la prima volta nella Giunta comunale presieduta dal sindaco Pino Firrarello attraverso il suo nuovo assessore (la nomina si aspetta a giorni) Giuseppe Di Mulo, coordinatore della locale sezione del partito fondato dall’ex governatore della Sicilia Totò Cuffaro.
Una indiscrezione che da giorni circola nella città del pistacchio, che però all’interno del Palazzo, pur facendo capire che potrebbe essere fondata, non confermano né smentiscono, mentre il diretto interessato, interpellato sull’argomento, sfodera un sorriso che è tutto un programma.
Di Mulo, oltre ad essere il responsabile brontese della Democrazia cristiana brontese, è figura rappresentativa della Dc a livello nazionale, ex assessore comunale alle Attività produttive della Giunta di centrosinistra guidata da Graziano Calanna (Pd) ed ex vice presidente del Consiglio comunale.
L’esponente democristiano prenderà il posto di uno dei due assessori (Tomas Cuzzumbo e Massimo Castiglione, entrambi vicini all’ex vice presidente della Regione Sicilia, Luca Sammartino della Lega), dimessisi nel marzo scorso per una serie di incomprensioni col primo cittadino. Al momento non si conosce il nome del secondo nuovo componente della Giunta. Per quanto riguarda le deleghe da assegnare a Di Mulo, il sindaco si sarebbe preso qualche giorno per sciogliere la riserva.
Il dato di fatto, comunque, al di là di questo probabilissimo avvicendamento, è che con l’ingresso della Dc nella Giunta Firrarello, gli equilibri della politica brontese potrebbero scompaginarsi del tutto.
Innanzitutto perché l’opposizione guidata dal Pd (di cui l’ex sindaco Graziano Calanna è esponente importante in Consiglio comunale) perde un pezzo fondamentale per costruire quell’alternativa a Firrarello che lo stesso Calanna auspica da tempo: basta leggere i documenti (anche duri) che l’ex sindaco del Pd, fino a qualche mese fa, ha redatto contro l’attuale Amministrazione.
E poi perché se è vero che in questi ultimi tre anni l’asse d’opposizione Pd-Dc ha retto abbastanza bene, è anche vero che quest’ultima decisione potrebbe mandarlo in frantumi (definitivamente?), costringendo la minoranza, parecchio indebolita, a rivedere piani, strategie e prospettive. Per dirla tutta, però, un pezzo consistente della Democrazia cristiana brontese (da sempre refrattaria ad allearsi con Firrarello) era contraria all’ingresso in Giunta.
Determinante è stato l’intervento dell’ex sindaco Mario Zappia, personaggio molto influente a Bronte dal punto di vista politico, transitato dall’Mpa di Raffaele Lombardo (con cui è dato in clamorosa rottura, dopo un idillio durato molti anni) alla Dc di Cuffaro. Alla base della lacerazione ci sarebbero motivi amministrativi di carattere sanitario: dallo scorso febbraio Zappia è direttore generale dell’Asp di Enna (dopo esserlo stato ad Agrigento), carica che negli ultimi tempi sarebbe stata messa in discussione da qualche esponente dell’Mpa che fa parte del Governo regionale presieduto da Renato Schifani.
Questa vicenda avrebbe indotto Zappia a rompere gli indugi, lasciando il movimento di Lombardo per abbracciare la Dc di Cuffaro, il quale, secondo fonti autorevoli, si sarebbe speso parecchio per lasciare inalterata la carica dell’ex sindaco di Bronte ai vertici dell’Asp ennese.
Nella città del pistacchio, dunque, i nuovi equilibri di potere riguardano quattro leader politici di primo piano: Totò Cuffaro, Pino Firrarello, Mario Zappia, con Giuseppe Castiglione (deputato nazionale di Forza Italia) in posizione di attesa, prima della definizione dei giochi politici, che a questo punto vedrebbero l’esclusione di Lombardo.
La prima mossa è l’ingresso della Dc in Amministrazione, con Di Mulo assessore e il consigliere dello stesso partito Salvatore Calamucci passato dall’opposizione alla maggioranza. La seconda riguarda la nomina dell’altro assessore: nei prossimi giorni il sindaco svelerà le carte.
Per le nuove elezioni amministrative mancano due anni. Firrarello, vista l’età (lo scorso 9 agosto ha compiuto 85 anni), potrebbe non ricandidarsi. Voci sempre più insistenti indicano il genero Giuseppe Castiglione in pole position come successore naturale del senatore e candidato “naturale” del centrodestra. Il deputato forzista nicchia, dice di non essere propenso, ma alcuni spiegano che se si creano le condizioni potrebbe lasciare Roma per Bronte.
Luciano Mirone
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