Il “Termini Book Festival” – rassegna letteraria che venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 settembre si svolgerà a Villa Palmeri di Termini Imerese (Palermo), oggi arrivato alla quinta edizione – da quest’anno sarà intitolato a Cosimo Cristina, il giovane giornalista termitano “suicidato” dalla mafia il 5 maggio 1960 per le sue straordinarie inchieste.    

La prestigiosa manifestazione (lo vedremo nei prossimi giorni con un ampio servizio) accoglierà ventidue autori, avrà come partnership Giallo Mondadori ed avrà come tema:“Ritratti. Dietro volti, infinite storie”. Tre giorni di incontri, di dibattiti, di approfondimenti su temi socialmente rilevanti, durante i quali parleranno giornalisti, addetti del settore, scrittori.

Il primo riguarderà i suicidi in carcere, tema delicatissimo da inquadrare nel più ampio problema delle prigione italiane.

Nel secondo sarà data voce al progetto umanitario in Uganda, denominato Cute Project.

La locandina che pubblicizza il dibattito su Cosimo Cristina, cui da quest’anno sarà intitolato il Termini Book Festival. Sopra: il giornalista termitano “suicidato” da Cosa nostra  

Nel terzo appuntamento si parlerà, appunto, di Cosimo Cristina: chi era, che tipo di giornalismo faceva, perché dava fastidio, qual era il contesto in cui operava, perché fu ucciso. A queste domande risponderanno la dirigente scolastica Giusi Conti, il giornalista e scrittore Alfonso lo Cascio, presidente di Bcsicilia, impegnati da anni nella rivalutazione della figura e dell’opera del giornalista, e Luciano Mirone, scrittore, giornalista e direttore di questo giornale, il quale – attraverso il suo libro Gli insabbiati –  ha squarciato il velo su una storia che nel 1960 i magistrati termitani avevano chiuso come “suicidio”.

Redazione