“Siamo chiamati a vivere e diffondere il Vangelo, contribuendo alla costruzione di una società più giusta”. Così il vescovo di Acireale (Catania) Antonino Raspanti inaugura l’anno pastorale 2024-25 (“La responsabilità di decidere”). Un’inaugurazione fatta, non a caso, il primo ottobre, lo stesso giorno di tredici anni fa, quando Raspanti faceva il suo ingresso nella diocesi di Acireale.
Delle indicazioni pastorali importanti, quelle che il Vescovo di Acireale consegna ai tanti fedeli accorsi nella Basilica Cattedrale, specie se si pensa che Raspanti ricopre il ruolo delicatissimo di presidente della Conferenza episcopale siciliana (Cesi) e quindi affronta quotidianamente i problemi di un’Isola (mafia, sanità, droga, disoccupazione, siccità e tanto altro) che hanno effetti drammatici sulla qualità della vita dei suoi abitanti.
“La comunità cristiana – afferma il Vescovo di Acireale – ha il dovere di promuovere la pace sociale e la concordia, soprattutto in un contesto caratterizzato da episodi crescenti di aggressività e violenza in luoghi pubblici come scuole, ospedali, tribunali e sui social media. In particolare, i laici sono chiamati a vivere e diffondere il Vangelo, contribuendo alla costruzione di una società più giusta”.
Il percorso del Cammino Sinodale, che culminerà nel prossimo novembre con l’Assemblea Sinodale nazionale, ancora si intreccia con la Visita Pastorale nelle parrocchie, permettendo di approfondire temi cruciali quali la formazione alla fede e la corresponsabilità.
“Essere operatori di pace – continua il presule – significa agire con responsabilità, testimoniando i valori cristiani attraverso il proprio stile di vita. Tuttavia, la missione che ci è affidata resta chiara: testimoniare il Vangelo con coraggio e responsabilità per costruire un domani pieno di speranza”.
La Chiesa è pronta anche a vivere l’Anno Giubilare, che in diocesi avrà inizio il 29 dicembre in Cattedrale. “La speranza non delude, è il motto del Giubileo, e ognuno di noi è invitato a riscoprire la riconciliazione e il perdono, offrendo un orizzonte di speranza alle nuove generazioni”.
“La nostra Caritas e le parrocchie – afferma il vescovo – si impegneranno in progetti educativi per i giovani, mirando a coltivare fiducia e speranza”.
Dopo la consegna delle indicazioni pastorali, il vescovo Raspanti ha ringraziato il Signore “per questi anni trascorsi insieme in diocesi” e nell’omelia ha sottolineato come “le prove della vita e le esperienze di smarrimento e tenebre, facciano sembrare che Dio sia assente.
“Anche quando non ‘sentiamo’ Dio – dice raspanti -, Egli continua a lavorare in noi, trasformando il dolore in strumenti di grazia. La missione cristiana è vivere la Pasqua di Gesù, riconoscendo che anche nelle tenebre c’è una luce nascosta, una promessa di salvezza”.
Al termine della messa, il vicario generale mons. Agostino Russo, ha rivolto gli affettuosi auguri al vescovo a nome della comunità diocesana. La serata si è conclusa con la solenne benedizione da parte del vescovo.
Redazione
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