“Uno scempio”. Così il consigliere comunale di Belpasso (Catania) Carmelo Carciotto definisce la recinzione in lamiera che “nasconde” i lavori di ripavimentazione che dal maggio scorso (l’ultimazione era stata annunciata dopo due mesi) si stanno effettuando nella centralissima piazza municipio, a ridosso della villa comunale “Nino Martoglio” e dello stesso Palazzo di città.

Uno scorcio di piazza dove si nota solo la struttura in cemento, senza le nuove mattonelle, regolarmente accatastate ai bordi. Sopra: un’altra immagine della piazza

Esagerato? Forse sì, forse no, anche perché, probabilmente quando i lavori saranno ultimati, il luogo – come ha dichiarato a maggio il sindaco Carlo Caputo – “splenderà più di prima”, ma intanto lo “scempio”, secondo il consigliere Carciotto, ne nasconde un altro: ovvero gli stessi lavori (di cui un cittadino ci ha fornito questa documentazione fotografica non proprio perfetta, ma che comunque dà l’idea) che, dopo quasi un semestre, sono stati nascosti improvvisamente da questa staccionata esteticamente non proprio confacente al contesto che la circonda, compresa la scultura in pietra lavica dell’artista giapponese Yoshin Ogata, sistemata nella parte soprastante alla vasca centrale. Che il sindaco vuole valorizzare attraverso la nuova pavimentazione.  

Ma facciamo un passo indietro. Cinque mesi fa, come detto, iniziavano i lavori di restyling della “piazzetta” (così denominata dai belpassesi) ubicata dirimpetto ai giardini comunali e al municipio.

Per dare allo slargo un aspetto esteticamente più adeguato al contesto, si decideva di sostituire le vecchie mattonelle di porfido con delle lastre di pietra lavica inframezzate con della pietra bianca di Siracusa.

L’opera veniva affidata ai Cantieri di lavoro per un importo di 121 mila Euro. Ricordiamo che i Cantieri di lavoro sono stati istituiti nelle zone nelle quali la percentuale dei disoccupati è particolarmente alta, allo scopo di assicurare un salario e far conseguire una qualificazione agli operai disoccupati (in questo caso, erano tutti adeguati a svolgere questo tipo di lavori?) in opere di pubblica utilità.

Bastava passare dalla “piazzetta” per notare lavori a rilento, improvvise interruzioni, lente riprese e successive sospensioni, con alcuni operai impegnati regolarmente a svolgere le loro mansioni ed altri non proprio in sintonia coi colleghi. Il tutto però alla luce del sole, davanti agli occhi dei passanti, ma senza steccati che ne ostruissero la vista.

Per tutti questi mesi, i lavori sono stati l’oggetto dell’ironia di molti belpassesi. Diverse le ipotesi circolate dopo ogni battuta d’arresto: Timminaru ‘i soddi, No timminau ‘a petra, sono finiti i soldi, no è finita la pietra. Ed altre teorie sulle quali ognuno si esercitava a modo proprio.

Il cartello sistemato dopo la recinzione, cioè cinque mesi dopo l’inizio dei lavori

Fino a quando, circa una settimana fa, la “piazzetta”, coi lavori tutt’altro che ultimati, è stata recintata – in modo, diciamo, piuttosto invasivo, come se ci fossero delle “urgenze” da nascondere – con della lamiera di metallo. Ma mentre prima, ai bordi di essa si leggeva “Cantieri di lavoro”, ora si nota un cartello in cui si legge il nome dell’impresa esecutrice, il nome del Responsabile unico del procedimento (Rup) e del direttore dei lavori; l’importo di quasi 9 mila Euro (che, immaginiamo, si sommano, ai 121 mila dei “Cantieri”) e la caratteristica dei lavori: “Manutenzione straordinaria rifacimento pavimentazione”. Nulla si sa in merito ad un’altra voce: “Data contrattuale di ultimazione dei lavori”. Oppure se quei 9 mila Euro riguardano soltanto la manodopera o magari altre spese da affrontare in corso d’opera.

Questi fatti hanno portato il consigliere Carciotto, lo scorso venerdì, a denunciare la vicenda in Consiglio comunale e a chiedere una relazione urgente al sindaco Carlo Caputo (quel giorno assente dall’aula, e sostituito dal vice sindaco Gaetano Campisi).

“Non so perché – dice il consigliere dell’opposizione – è stata installata quella recinzione, che è di una pericolosità inaudita. Dovete nascondere di qualcosa? Io non lo penso, ma non vorrei pensare male. Perché, se fino a quando c’è stato il Cantiere scuola, tutto si è svolto alla luce del sole, adesso bisogna nascondersi dietro ad una recinzione così protetta?”.

E ancora: “Signor vice sindaco la invito domani mattina a fare il sopralluogo. E sollecito gli uffici. Il sindaco, su altri argomenti, ci ha messo la faccia, ma su questo lui non ci ha messo la faccia e non ce l’avete messa nessuno. Perché? Forse è un argomento che scotta? Forse perché c’è mezza Belpasso che si chiede: questo scempio perché dura da cinque mesi?”.

Un’altra immagine che documenta lo stato dei lavori dopo cinque mesi

Infine: “E’ uno scempio commesso al centro del paese, che poteva benissimo essere evitato, ma è stata una negligenza di natura politica. Non penso che l’Ufficio preposto si sognasse di fare un Cantiere scuola al centro di Belpasso. Su questo voglio che il sindaco, la prossima volta, faccia una relazione dettagliata su quello che è avvenuto in questo cantiere e che si assuma gli onori e gli onori davanti alla città”.

Abbiamo contattato il primo cittadino al quale abbiamo inviato le seguenti domande, che contiamo di pubblicare non appena ci risponderà:

L’inizio dei lavori di ripavimentazione della piazza, nello scorso maggio. Come si noterà, nessuna recinzione impedisce di osservare i lavori in corso. Al centro della vasca, la scultura dell’artista giapponese Yoshin Ogata

1) Perché adesso è stata recintata la piazzetta con della lamiera, mentre prima tutto avveniva alla luce del sole?
2) Perché è subentrata una ditta privata al posto dei Cantieri di lavoro?
3) Ci sono state delle anomalie nei lavori? Se si, quali? 
4) Gli operai del Cantiere erano tutti adeguati a svolgere lavori di quel tipo?
5) Questi operai sono stati seguiti da qualche tecnico comunale?
6) Il consigliere Carciotto le ha chiesto una relazione su questo argomento. Cosa pensa di fare?
7) Quanto si stima che si dovrà spendere ancora per avere la piazzetta completa?
8) Quando si prevede la fine dei lavori?
Luciano Mirone