Nei giorni scorsi il sindaco di Belpasso (Catania) Carlo Caputo ha annunciato di avere piantato nel suo territorio alcuni alberelli, grazie al dono della Regione Sicilia in occasione della giornata dell’albero celebrata il 21 novembre. Per questa circostanza, il primo cittadino, tramite comunicato stampa, ha ringraziato l’onorevole Giuseppe Zitelli di Fratelli d’Italia (suo stesso partito) di avere favorito questa donazione.
Da Palermo l’onorevole Zitelli ha risposto: “La cura dell’ambiente e la promozione della sostenibilità devono andare oltre la cultura dello slogan, diventando esempi concreti”.
Vi confessiamo che siamo stati attraversati dalla stessa sensazione che abbiamo per Natale, quando all’improvviso diventiamo tutti buoni. Ovviamente per quel giorno. Da Santo Stefano in poi facciamo come sempre.
Egregio onorevole ed egregio sindaco, consentiteci di complimentarci per queste gocce di ambientalismo e di moralismo “duro e puro” che somministrate saggiamente alla vostra comunità, ma ci permettiamo di ricordarvi che si tratta della stessa comunità che, secondo uno studio della Regione Sicilia, risulta prima nell’Isola nella classifica dell’abusivismo edilizio, un’attività di cementificazione selvaggia portata avanti soprattutto nelle frazioni, dove voi, ad ogni elezione, fate il pieno di voti.
Ecco perché non possiamo tacere l’altra perla di saggezza che, nelle righe successive, il deputato di Fratelli d’Italia ha dispensato ai suoi concittadini: “E’ dalle nostre comunità e dai nostri territori che dobbiamo partire per diffondere esempi virtuosi che indichino alle nuove generazioni la strada da seguire”. Caspita!
Ci siamo dati un pizzicotto e quando abbiamo capito di essere svegli, ci siamo chiesti: è lo stesso Zitelli che alcuni anni fa – sempre dagli scranni della Regione – presentò un disegno di legge col collega Bulla di Adrano (altro comune ad altissimo tasso di abusivismo edilizio) per restringere i confini del Parco dell’Etna in modo da “agevolare le realtà produttive senza imbalsamare il territorio”, o è un caso di omonimia?
La stessa domanda ce la siamo posta mentre il sindaco di Belpasso, davanti alle scolaresche in festa, piantava alberelli nel piazzale del mercato e diceva più o meno le stesse cose. È lo stesso Caputo che da presidente del Parco dell’Etna ha dato il via libera agli autobus per salire nelle alte quote del vulcano sollevando le vibrate proteste degli ambientalisti, o è uno che porta il suo stesso cognome? È lo stesso che nel 2013, con un colpo di mano, decise che il Piano regolatore generale (Prg) scaduto da oltre un decennio, non s’aveva da fare mandando a casa uno dei più grandi urbanisti d’Europa (incaricato precedentemente dall’ex commissario Sajeva) o lo stesso che con la scusa che 250 mila Euro di parcella da conferire al professionista erano troppi, affidò il Prg all’ufficio tecnico comunale per arrivare al nulla di fatto di oggi?
Intanto di anni ne sono passati venti, il Piano regolatore ha cambiato nome (adesso, secondo la nuova legge regionale, si chiama Pug, Piano urbanistico generale), il sindaco continua a prometterlo e i cittadini ancora aspettano.
Egregio onorevole Zitelli, egregio sindaco Caputo, crediamo che un buon politico, prima di dire certe cose, debba mettersi d’accordo con se stesso: quando parlate di ambiente volete davvero andare “oltre gli slogan” o semplicemente preferite gli slogan per non andare “oltre” le vostre realtà? Siete convinti che per mettere in sicurezza un territorio, per renderlo accogliente, per programmare lo sviluppo dei prossimi decenni sia necessario stilare un buon Pug o preferite continuare a tirare a campare e a raccontare favole, magari tirando fuori dalla manica qualche mirabolante asso da giocare in campagna elettorale?
Pensate di investire risorse sul Piano urbanistico – specie con l’emergenza climatica in corso – o quando il discorso scivola su questo argomento preferite dire che non ci sono soldi, salvo a scoprire che di soldi se ne stanno sperperando tantissimi, senza che voi diate alcuna spiegazione ai cittadini?
Qualcuno può spiegare il senso di alcuni “rifacimenti” come la via Roma: 1 milione e 200 mila Euro per una “scalpellatura” a tappeto su una pietra lavica che necessitava solo della riparazione di alcune mattonelle o come la piazzetta municipio: sei mesi di “lavori” inutili, nel corso dei quali le mattonelle laviche sono state semplicemente appoggiate ma non installate a dovere, con altri 121 mila Euro andati in fumo e una nuova ditta che sta facendo il lavoro non svolto prima?
Solo due degli innumerevoli esempi del denaro pubblico buttato al vento (parcheggi fantasma, farmacie comunali mai aperte, campi di calcio lasciati alla mercé dei vandali, l’elenco potrebbe continuare) da una classe politica incapace di programmare un futuro. Quanti campi di calcetto, quanti parchi pubblici, quante strutture per i giovani si sarebbero potuti realizzare con questi soldi?
In compenso nel cassetto ci sono altri bei “progetti” mirabolanti, altri finanziamenti pronti ed un’altra bella paternale sull’ambiente per la prossima festa dell’albero.
Luciano Mirone
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