C’è un’imprenditoria siciliana che resta nell’Isola per quell’atavico bisogno di non recidere il cordone ombelicale con la Madre Terra, e ce n’è un’altra che decide di andar via per far conoscere i prodotti della propria tradizione ad altri popoli attraverso la sapiente fusione di modernità e tradizione.
La storia dei fratelli Gangi di Bronte (Catania), patria del famoso pistacchio, sembra una favola che si racconta ai bambini, sia per la passione che contiene, sia per infondere il messaggio che attraverso il lavoro e le idee, i sogni sono sempre realizzabili.
Nel 2001 i fratelli Giuseppe e Salvatore Gangi, dopo avere appreso tutti i trucchi dell’arte pasticcera al loro paese (soprattutto la lavorazione del famoso “oro verde”), decisero che era arrivato il momento di iniziare una nuova scommessa. Si trasferirono ad Udine, ma lasciarono ben salde le loro radici, nel senso che non chiusero la pasticceria di Bronte aperta diversi anni prima: la affidarono in gestione, fino al 2013, ai loro parenti rimasti in Sicilia.
Dopo quella data, il rinomato locale brontese fu rilevato (con ottimi risultati, grazie anche al collegamento costante con Udine) dal cognato Giuseppe Anzalone e dai due pasticceri Nunzio Meli e Nunzio Portaro, che avevano mosso i primi passi in quel mondo, proprio sotto la guida di Giuseppe e Salvatore. Ma questa è una storia che racconteremo in seguito. Intanto concentriamoci sui due fratelli di Bronte.
In Friuli, nel giro di quasi un quarto di secolo, si è verificato il “miracolo”, che dalle pagine di questo giornale vogliamo raccontarvi: innanzitutto per un omaggio nei confronti di Giuseppe Gangi, che lo scorso 26 novembre, a soli 61 anni, ha improvvisamente lasciato questa terra, e poi per dimostrare che esiste una Sicilia pulita che riesce a farsi apprezzare ovunque grazie allo spirito di intrapresa che è capace di esprimere.
Leggete questa intervista rilasciata a Carlo Tomaso Parmegiani da Gaetano Gangi, figlio di Giuseppe (diventato imprenditore anche lui nel giro di questi anni) per “Realtà industriale”, il giornale di Confindustria Udine, per comprendere come con l’umiltà del lavoro e con le capacità di realizzarlo, si riesca ad ottenere la stima di una città e di una regione, le quali, alla dipartita di Giuseppe, si sono strette attorno alla famiglia in un unico, commovente, abbraccio. Basta leggere i tanti articoli pubblicati in quei giorni pr capire di cosa stiamo parlando (Luciano Mirone).
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Originaria di Bronte, paese siciliano famoso per il suo eccezionale e raro pistacchio Dop, la famiglia Gangi (i fratelli Giuseppe e Salvatore con le rispettive famiglie) è arrivata a Udine nel 2001 e ha avviato un piccolo laboratorio in via Grazzano. In meno di un quarto di secolo, ha creato un gruppo, denominato Dusci (dolce in dialetto siciliano), che conta quattro sedi, oltre a un’attività di catering, facendo conoscere ai friulani le meraviglie della pasticceria e della cucina siciliana.
Lavoratori indefessi e veri appassionati della propria attività, i Gangi danno lavoro a 40 persone, realizzando un fatturato che a fine anno dovrebbe arrivare a 3 milioni di euro.
Oggi alla guida del gruppo c’è il figlio di Giuseppe, Gaetano, che, con il suo spirito di iniziativa e la propensione a confrontarsi sempre con nuove sfide, ha trascinato in un’avventura imprenditoriale familiare di successo il papà e lo zio, la sorella, i cugini con mogli e mariti.
Gaetano Gangi, com’è partita la vostra avventura?
“Mio padre e mio zio (che arrivano da una famiglia dove bisognava lavorare presto perché il nonno operaio e la nonna casalinga avevano cinque figli da mantenere), dopo aver imparato il mestiere fin da giovanissimi lavorando per altri pasticceri, all’inizio degli anni ‘80 avevano aperto sulla circonvallazione di Bronte una pasticceria artigianale, divenuta da subito una delle più rinomate del paese. All’inizio degli anni 2000 avevano ceduto ad alcuni collaboratori cresciuti con loro, la pasticceria di Bronte (che esiste ancora e continua a chiamarsi “Fratelli Gangi”) e avevano deciso di trasferirsi. Avendo conosciuto Udine grazie ad alcuni parenti, avevano subito apprezzato la città per la sua tranquillità, qualità di vita e la serietà delle persone e nel 2001, insieme alle rispettive mogli, decisero di fare il grande salto trasferendosi in Friuli (io allora avevo dieci anni). Crearono, dunque, il primo laboratorio artigianale di pasticceria e cucina siciliana solo per asporto, in un ex minimarket in via Grazzano, che, poi, lavorando duramente e grazie all’apprezzamento della clientela, trasformarono trasformato nella nostra prima caffetteria-pasticceria”.
La crescita successiva com’è arrivata?
“Inizialmente, vedendo il duro lavoro di mio padre e di mio zio, pensavo di dedicarmi ad altro, ma, poi, finito il liceo scientifico, entrai in laboratorio a fare la gavetta, mi innamorai del mestiere e nel 2013 trovai due soci esterni per creare la caffetteria-pasticceria Dusci in Via Sarpi a Udine per la quale mio padre e mio zio sono diventati fornitori. Nel 2017, di comune accordo, liquidai i soci, acquisendo il 100 per cento della società e inserendo nell’attività la mia fidanzata che, poi, divenne mia moglie. Nel 2019 mio padre e mio zio rinnovarono e ampliarono la pasticceria di via Grazzano (trasformando la loro società da Snc in Srl), affidando la revisione a un architetto milanese e ottenendo in breve un aumento di fatturato del 50%. Nel 2020 mi sposai, poi arrivò il Covid e ci fu la possibilità di mettere i tavolini fuori. Trovai allora un locale sfitto (un ex negozio) di fronte al Municipio di Udine e, sempre con l’aiuto dell’architetto milanese, lo trasformai nel Duscino con 40 posti a sedere all’esterno”.
Qualche tempo dopo è arrivato l’ulteriore locale del vostro gruppo…
“Esatto. Nel 2022, appena finiti di pagare gli investimenti precedenti, è arrivata (tramite l’Associazione Etica del Gusto che abbiamo fondato insieme ad altri colleghi del settore) l’occasione di affittare tre locali in viale Tricesimo per un totale di 400 metri quadri. Per noi, dopo avere coperto il Sud della città con la pasticceria di via Grazzano e il centro con gli altri due locali, c’era la possibilità di coprire anche il Nord di Udine. Si trattava di un investimento importante (circa un milione di euro), per cui ne ho parlato con mio padre e mio zio e, grazie alla loro disponibilità e lungimiranza, abbiamo deciso di ‘diventare grandi’, facendo acquisire la loro società dalla mia. Nel 2023, dunque, abbiamo creato in quei locali sia la nuova pasticceria, caffetteria e bistrò, sia un grande laboratorio di circa 200 metri quadri gestito in toto da papà Giuseppe e zio Salvatore, che ha sostituito quello di via Grazzano (trasformato in magazzino) e che fornisce tutti i nostri locali e abbiamo, inoltre, avviato anche l’attività di catering”.
Quali sono stati i segreti della vostra crescita e quali le prospettive future?
“I segreti sono sempre quelli: avere prodotti di qualità, riuscire a mantenere la qualità anche aumentando i numeri, trattare e pagare bene i collaboratori dando loro l’occasione di crescere, avere visione e prospettiva. Quanto al futuro, intanto vogliamo rientrare dagli investimenti continuando ad affermarci e, poi, appena si presenterà l’occasione valutare ulteriori possibilità di sviluppo in altre aree della città o anche fuori Udine”.
Post scriptum: “Mentre stavamo per andare in stampa è giunta, inaspettata, la notizia della scomparsa, all’età di 61 anni, di Giuseppe Gangi, padre di Gaetano. Confindustria Udine e Realtà Industriale si uniscono al lutto della famiglia in questa dolorosa circostanza”.
Redazione
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