Approvata dall’Assemblea regionale siciliana la manovra Finanziaria che in questi giorni ha suscitato aspre polemiche fra centrodestra e centrosinistra. Ad esultare la Lega, a tenere un atteggiamento moderato il M5S, a giudicarla insufficiente il Pd, che nella sua nota sottolinea di “aver votato contro”.
LA LEGA. “Accordo raggiunto per la votazione finale sulla legge di Stabilità regionale”, dice Salvo Geraci, capogruppo della Lega all’Ars. “Il lavoro certosino, durato tutta la giornata, ha portato ad un’adesione formale tra maggioranza e opposizione, rispetto al varo della finanziaria”, aggiunge Geraci.
“Sono stati superati due ostacoli relativi agli articoli 6 e 10 – spiega –: quelli che riguardano le assegnazioni ai Comuni e alla stabilizzazione degli Asu dei Beni culturali”.
“Infine – ha concluso il capogruppo leghista – il governo ha recepito le varie proposte del Parlamento in un unico maxi emendamento che ci apprestiamo a votare. Come promesso ai siciliani, il bilancio e la legge di stabilità vengono esitati entro la fine dell’anno”.
IL M5S. Tutt’altro che polemici – a differenza dei giorni scorsi – i toni del Movimento 5 Stelle. Conciliante con l’opposizione il vice presidente dell’Ars e Coordinatore regionale del M5S Nuccio Di Paola: “10 milioni e grande boccata d’ossigeno per i Comuni in dissesto (da zero a 100mila abitanti) grazie alla nostra proposta. L’iniziale stanziamento di 1,2 milioni previsto per questi enti è stato portato a dieci. Si tratta di una cifra che permetterà loro di cominciare a pianificare l’operazione di rientro dal dissesto e tirare un grossissimo sospiro di sollievo”.
“Come Movimento 5 Stelle – afferma Di Paola – siamo soddisfatti nell’avere indirizzato la finanziaria regionale verso tre direttrici a nostro avviso fondamentali per la qualità della vita dei siciliani: abbiamo contribuito a sbloccare liquidità per i Comuni in dissesto, per le categorie fragili e per il contrasto all’emergenza siccità”.
“Per quanto attiene alle categorie fragili – prosegue Di Paola – siamo riusciti a far finanziare per il terzo anno un contributo complessivo di 250 mila euro a chi necessita di parrucche oncologiche. Siamo riusciti inoltre a dare una risposta concreta alla crisi idrica attraverso la possibilità del riutilizzo delle acque reflue in agricoltura ed ancora di sbloccare finanziamenti per completare gli impianti di depurazione”.
E ancora: “La norma – prosegue il movimento pentastellato – che prevede incentivi ai medici dei pronto soccorso e delle aree di emergenza degli ospedali delle aree disagiate, i contributi per le emittenti locali, l’aumento delle risorse delle Asp da destinare alla diagnosi per il trattamento precoce dei disturbi dello spettro autistico, le agevolazioni economiche per i collegamenti tra le isole minori in favore dei dipendenti pubblici in servizio, l’emendamento relativo al bando tipo per l’utilizzazione del demanio marittimo, che apre la strada a nuova occupazione e possibilità imprenditoriali. Insomma, risposte concrete che, sebbene da forza di opposizione, possono migliorare la vita dei siciliani”.
IL PD. In netto dissenso con la maggioranza il gruppo del Pd all’Ars: “È una finanziaria insufficiente – spiega la nota –, che non basta ad affrontare le emergenze della Sicilia ed a sostenere con misure adeguate i tanti settori in crisi. Il gruppo del Pd ha tenuto un atteggiamento di ferma responsabilità, siamo riusciti ad evitare di disperdere le risorse e abbiamo impedito che norme sostanziali venissero presentate direttamente in aula, dal momento che non erano state esaminate e valutate nelle commissioni”.
“Abbiamo lavorato – afferma il capogruppo del Partito democratico all’Ars, Michele Catanzaro – per inserire quantomeno alcune misure che riteniamo necessarie, ad iniziare dal finanziamento per il trasporto pubblico degli alunni e dei disabili, il potenziamento dei fondi per i Comuni, l’aumento della percentuale del bilancio regionale destinata al sostegno dei soggetti autistici”.
“Abbiamo potenziato – aggiunge il capogruppo Pd – gli interventi previsti contro la crisi idrica sui quali comunque era necessario agire con maggiori strumenti, e inserito alcune misure utili a sostenere la crescita, come l’abbattimento degli interessi sui prestiti per l’acquisto di beni durevoli”.
“Nel corso dell’esame della finanziaria sono emerse tutte le fragilità della maggioranza che sostiene il governo Schifani, litigiosa e divisa al proprio interno – aggiunge Catanzaro –: è evidente che senza il ruolo composto e coerente del Partito Democratico e delle opposizioni questa manovra non sarebbe stata approvata entro la fine dell’anno”.
Nella foto: l’aula di Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana (Ars)
Redazione
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