Paradosso Agrigento. Da un lato “Capitale della cultura italiana”, dall’altro il progetto del rigassificatore e del gasdotto a ridosso della Valle dei Templi, come se non bastasse la pioggia che penetra dal tetto del teatro “Pirandello”, le strade ridotte a gruviera, l’abusivismo edilizio e gli info point istituiti per l’occasione e mai aperti. Questa la “lettera aperta” inviata ad Presidente della Repubblica Sergio Mattarella da Alessio Lattuca, Presidente del Movimento per la Sostenibilità, per la difesa del territorio, per contrastare la collocazione del rigassificatore a ridosso della Valle dei Templi.

Ill.mo Prof. Sergio Mattarella Presidente della Repubblica, Le richiedo la possibilità di consegnarLe – in occasione della cerimonia che si terrà sabato pv al Teatro Pirandello  – un documento-appello sulle minacce che incombono sulla Città di Agrigento e sull’area vasta. In quanto custode della Costituzione Italiana, che all’art 9 prevede la tutela del nostro patrimonio culturale e il paesaggio e ciò impone lo sviluppo sostenibile dell’attività umana, esattamente il contrario di quello che sta succedendo ad Agrigento, dove gli attuali governanti siciliani hanno illegittimamente prorogato l’autorizzazione dell’assurdo progetto del rigassificatore a Porto  Empedocle a ridosso della Valle dei Templi e del gasdotto che dovrebbe attraversare il parco archeologico agrigentino. 

Le recenti, ricorrenti congetture alimentate dai “soliti noti”, inducono  a riflettere sul tema principale che è il confronto non soltanto con gli intellettuali ma complessivamente con le comunità per porre al centro  la malattia – sindrome di cui è afflitta una parte della società ingannata: dalla malintesa idea di sviluppo e dai ricorrenti pretesti e dal diffuso atavico ascarismo  che riduce a comparse i componenti del ceto politico. 

E per contrastare l’abusata “retorica” che evidenzia il disinteresse e l’incompetenza su questioni complesse che, in quanto tali, richiedono studi, conoscenza e impegno: merce rara!  Si tratta di causa/effetto dell’ imbarbarimento della società  e del diffuso impoverimento culturale.  Il che sollecita con forza di affermare la dignità alle comunità che continuano a lottare e, al tempo stesso, di mettere in luce un problema cruciale per le democrazie contemporanee: l’indebolimento delle strutture collettive e la crescente concentrazione del potere in mano a certe élite tecnologiche e a certi boiardi di stato, il tutto accompagnato da una perdita di coesione sociale e di rappresentanza politica.

A tale proposito risultano davvero grottesche le recenti affermazioni dei “soliti noti’ con Prometeia Energie in testa, secondo le quali (negazionisti per interesse e in totale disaccordo con le attuali politiche di transizione energetica ed ecologica) pretendano ancora di investire sui combustibili fossili climalteranti. 

Giacche, al di là delle ovvie valutazioni, in merito al loro distruttivo effetto sul Climate change, si presume che essi non abbiano alcuna sensibilità della cultura, della bellezza e dello straordinario valore di un luogo mistico qual’ è il caos. 

E’  tempo, anche, di comprendere cosa hanno da dire in proposito le componenti della società: i cittadini,  le imprese, le associazioni d’imprese, i professionisti e gli ordini professionali,  l’informazione libera, giacché la questione riguarda tutti (nessuno escluso) consapevoli di appartenere a un comune sistema di regole, di diritti, di valori.

In primo luogo la questione chiama in causa le classi dirigenti, cioè persone che ricoprono incarichi di rilievo e responsabilità, che dovrebbero avere coscienza del divenire del Paese e dovrebbero essere abituati a misurare il costo di eventuali scelte e della convenienza di prendere decisioni non condivise dai cittadini, e dovrebbero sentire il bisogno e la responsabilità di difendere il meccanismo della democrazia che è la sperimentazione della via dei diritti e della libertà.

Dovrebbero vigilare su un patrimonio rilevante minacciato dalla prepotenza dei soliti noti: soggetti che non hanno alcuna delega dai cittadini, ma mettono in discussione i loro diritti, la loro salute e la loro sicurezza, con una sorta di comando che depotenzia l’autorità e neutralizza di fatto il potere costituito.  Tutti elementi equivoci, posti in essere dai soliti noti che deformano la democrazia, riducono le garanzie e con la complicità di una certa politica e di noti facilitatori, tentano di riordinare una nuova gerarchia dei poteri fissata non già dalla Costituzione ma dalla semplificazione dei rapporti di forza, che costringono i cittadini a difendersi con i loro mezzi.

Nel ringraziarLa per l’attenzione che riserverà alla presente richiesta e, nell’attesa di risposta, colgo l’occasione per inviarLe i più cordiali saluti.

Nella foto: uno scorcio panoramico della Valle dei Templi di Agrigento (tratta da Mare in)

Alessio Lattuca
Presidente del Movimento per la Sostenibilità, per la difesa del territorio, per contrastare la collocazione del rigassificatore a ridosso della Valle dei Templi