Successo a Catania per lo sciopero dei metalmeccanici. Le aziende catanesi hanno registrato una media del 60% di adesioni alla contestazione promossa da Fim, Fiom e Uilm, dopo la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro causata della totale chiusura da parte di Federmeccanica e Assistal alle richieste dei lavoratori.

In aziende come STMicroelectronics alcuni turni hanno anche superato il 60%; alla Leonardo la media delle adesioni si è assestata al 50% così come alla Sirti, mentre alle Acciaierie Sicilia si è registrato un vero e proprio boom di adesioni: 80%. 

Stamattina i metalmeccanici catanesi tesserati con le tre sigle sindacali che stanno promuovendo la loro lotta unitariamente sul territorio, si sono ritrovati davanti la sede dell’Associazione degli industriali con i segretari generali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm di Catania e cioè Pietro Nicastro, Rosy Scollo (Fiom-Cgil), Giuseppe Caramanna (Uilm-Uil). Una delegazione è stata ricevuta dai responsabili dell’associazione.

“Non acconsentiamo alla riduzione dei salari – hanno detto – così come è la volontà di Federmeccanica e Assistal. Chiediamo risposte certe per questi lavoratori la cui professionalità serve alla crescita economica collettiva nelle sue declinazioni settoriali quali quello digitale, energetico, informatico, meccanico, siderurgico, delle telecomunicazioni e delle infrastrutture che determinano il futuro complessivo del nostro Paese”.

“Lo sciopero nel settore metalmeccanico – dichiarano i rappresentanti sindacali – rappresenta un momento cruciale per la tutela dei diritti dei lavoratori, specialmente in un contesto in continua evoluzione come quello attuale. I contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) per i metalmeccanici sono strumenti fondamentali per garantire condizioni di lavoro dignitose ed eque”.

Redazione