Una norma “eversiva e incostituzionale” sulla quale l’ex Pubblico ministero Antonio Ingroia, titolare delle indagini più scottanti degli ultimi decenni – dal processo Dell’Utri al processo Trattativa – invita i cittadini ad esprimere il loro dissenso con una firma nella piattaforma change.org       

Si tratta della petizione sull’art. 31 del DDL Sicurezza che – dichiara il fondatore del movimento Azione civile – “io firmo ben volentieri”.

“Questa norma è attualmente in discussione in senato e sta passando completamente in sordina”, eppure, seguita ingroia, è “una disposizione eversiva che conferirà mandato pieno agli agenti di intelligence in merito finanche alla direzione ed organizzazione di attività terroristiche e di attività eversive dell’ordine democratico, conferendo a tali soggetti la possibilità, senza autorizzazione dell’autorità giudiziaria, di effettuare colloqui con i detenuti, concedendo loro impunità nella detenzione di esplosivi e armi di varia natura, e la possibilità di ottenere senza mandato dell’autorità giudiziaria informazioni e collaborazioni da entità statali e partecipate dello stato, dalla DIA e dalla Guardia di Finanza”.

“La norma – dice l’ex Pm – è palesemente incostituzionale, viola gli art. 27 e 112, evidenzia una pericolosa  torsione autoritaria nei confronti dei semplici cittadini e nei confronti delle istituzioni preposte alle indagini e alla repressione dei crimini”.

“Essa – prosegue l’ex magistrato – presenta molteplici implicazioni nei riguardi dell’esercizio delle libertà fondamentali e nei riguardi della sicurezza della Repubblica, poiché si presta a favorire attività di dossieraggio atte a inibire qualsivoglia forma di dissenso rispetto alle logiche del potere, su mandato ufficiale della presidenza del consiglio dei ministri”.

“Questa norma – spiega Ingroia – è inoltre pericolosa ed oltraggiosa nei confronti dei familiari delle vittime, dato il ruolo ormai ampiamente documentato ricoperto in Italia dagli agenti di intelligence in merito alle stragi. È una misura che mette a rischio i comuni cittadini, esposti senza garanzie ad attività criminali lesive dei loro diritti sotto la copertura dello stato; è una misura che legittima le attività illecite che hanno determinato le stragi e che hanno conferito impunità ai reali mandanti”.

“È una misura – puntualizza l’ex titolare delle indagini sul processo Trattativa – che vanificherà il ruolo dei magistrati e delle forze dell’ordine, favorendo attività di depistaggio, mettendo addirittura a rischio la vita di servitori dello stato ed aprendo la strada a periodi bui già vissuti nel nostro Paese”.

“È una misura – conclude Ingroia – che conferisce una immunità di fatto e piena autonomia di azione in violazione di leggi e diritti fondamentali a soggetti che rispondono ad entità politiche e non (caso di governi tecnici) che a loro volta possono essere diretti da entità esterne. Fermiamo questo atto o lo stato di diritto potrà dirsi una parentesi definitivamente conclusa in Italia”.

Per firmare   https://chng.it/RQBr5CBWJW

Nella foto: l’ex Pubblico ministero Antonio Ingroia
 
Redazione