Gli inceneritori che il governo siciliano presieduto da Renato Schifani vuole a tutti i costi, rischiano di non essere mai aperti o di essere inaugurati e chiusi subito dopo per le regole che l’Ue ha imposto a tutti i Paesi europei, con la beffa di avere mandato in fumo 800 milioni di Euro che l’esecutivo di Palazzo d’Orleans ha stanziato per incenerire i rifiuti. Lo dichiarano i deputati regionali del Movimento 5 Stelle, componenti della Commissione Ambiente all’Assemblea regionale siciliana Cristina Ciminnisi, Adriano Varrica e Jose Marano. 

“L’entusiastico annuncio del presidente della Regione Sicilia Renato Schifani di aver affidato a Invitalia la gestione delle gare d’appalto per la costruzione degli inceneritori in Sicilia – dicono le tre parlamentari regionali – dimostra come questo governo di destra ha creato talmente tanto disagio in tema di rifiuti, con anni e anni di mancata programmazione sugli impianti dell’economia circolare, da voler vendere ai cittadini la soluzione degli inceneritori come l’unica possibile”.

Peccato che gli inceneritori – proseguono – siano strutture altamente impattanti dal punto di vista ambientale, anacronistiche dal punto di vista tecnologico ed antieconomiche”.

“C’è una sola verità – concludono Marano, Varrica e Ciminnisi -: utilizzare una montagna di denaro pubblico, 800 milioni di euro, per costruire due impianti che se tutto va bene non vedranno la luce prima del 2030, anno in cui l’Unione Europa ha fissato rigidi obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti. Paradossalmente la Regione Siciliana potrebbe inaugurare i due inceneritori e subito essere costretta a chiuderli”. 

Nella foto: rifiuti in una città siciliana

Redazione