Il dipinto da me presentato parla del femminile in Natura. Sembrerebbe non essere attinente al tema della mostra ma non lo è, perché noi siamo parte integrante della Natura e c’è tanto di femminile nella stagione primaverile, la stagione della rinascita, degli accoppiamenti, dell’ amore.

Il dipinto fa parte della serie “HELP ME”: aiutami, il grido che da tempo lancia la Natura. Una Natura che noi occidentali siamo stati in gamba a distruggere in nome del progresso.

Già Freud all’ inizio del secolo scorso si poneva la domanda se il progresso sarebbe stato tale… noi ne tiriamo le somme. Dico noi occidentali perché ci sono popoli in altre dimensioni geografiche che difendono Madre Terra, “Pacha Mama” a costo di sacrifici.

A rappresentare la ferita nel dipinto sono proprio i buchi neri che vedete al centro immersi nel verde tra i colori della primavera. Una denuncia che non rimane tale; è presente “il volo” simbolo di un andare oltre, verso l’ ottimo possibile, possibile con un effettivo cambiamento delle coscienze.

E ad esorcizzare le ferite è presente la garza, quel materiale che nella pratica medica viene utilizzato per sanare, proteggere, far traspirare e, non ultima, perchè in effetti è praticata sulla tela prima di intervenire coi colori, la scrittura, l’ energia delle parole…E proprio qui ho sentito di trascrivere il “Cantico dei Cantici” un vero gioiello della poesia ebraica. Essa canta l’ amore, l’ amore che da sempre vige nel creato tra le componenti vegetali, animali e umane, amore che viene troppo spesso ferito.

E in questa occasione dove si celebra la sensibilità, non possiamo non accennare alle condizioni della donna in tanti paesi del mondo o anche alle violenze psicologiche e fisiche che tante donne subiscono fino a soccombere.

Concludo tornando al tema ecologico. Il mio dipinto invita a un cambiamento delle coscienze a favore della Natura in tutti quei piccoli gesti che si possono agire nel quotidiano, ma anche rimanendo vigili a quel che succede attorno a noi, nei luoghi in cui viviamo.

Un esempio…!? in Belpasso, un luogo che sarebbe dovuto diventare un Parco, rischia di diventare un “insediamento residenziale e commerciale”.

Pensate un po’: viene raccomandato dagli ecologisti di piantare alberi, in paesi e città, per combattere la crisi climatica, e invece si pensa alle colate di cemento, certamente più proficue a livello di profitti. E’ in preparazione una petizione, non asteniamoci dal divulgare e dall’andare a firmare.

Nella foto: quadro di Mariarosa Marcantonio, “Primavera”. Tecnica mista su tela, cm98x98

Mariarosa Marcantonio