Chi scrive confessa di non sentirsi depositario di alcuna verità sull’incontro fra Trump e Zelensky e neanche sulla guerra in Ucraina, e non intende unirsi al coro delle curve dove il tifo, gli istinti e la disinformazione prevalgono sulla ragione. Chi scrive non capisce molto di politica estera e molto umilmente vuole provare a ragionare, poiché sull’invasione dell’Ucraina da parte della Russia troppe cose non quadrano: troppe cose si sono dette a proposito e a sproposito sui Social.sui giornali e in certa Tv spazzatura. Proviamo a sintetizzare.

I tifosi di Putin. Ha fatto bene, gliel’ha fatta vedere a quel rincoglionito di Biden, il quale, attraverso l’Ucraina voleva indebolire la Russia. Un manipolo di nazisti capeggiati da Zelensky governa senza neanche aver vinto le elezioni. E volevano pure entrare nella Nato e nell’Unione europea, sputando  nel piatto dell’Urss dove hanno mangiato fino al crollo del Muro. L’arrivo di Trump ha scompaginato tutto: niente armi ai nemici di Putin, la testa di Zelensky sul tavolo, la spartizione dell’Ucraina per saccheggiarla come si deve.

I tifosi di Zelensky. Putin sogna la “grande Russia” e per coronare le sue manie di grandezza vuol prendersi l’Ucraina e poi gli altri Stati confinanti. Che sia un guerrafondaio e un dittatore sanguinario si era capito dalle diverse guerre scatenate prima dell’invasione dell’Ucraina e quando ha fatto assassinare i suoi oppositori politici, a cominciare da Navalny e dalla giornalista Anna Politkovskaja. Con l’arrivo di Trump alla Casa Bianca, tutto è diventato più difficile, l’incontro con il presidente Usa è stato un disastro, Zelensky sembrava uno scolaretto che si fa bacchettare perché non ha fatto i compiti: torna quando sarai più preparato, stai giocando alla terza guerra mondiale. Lui… Un calcio in culo e lo ha spedito a casa.

I “neutrali” della tribuna scoperta. Lo dicevamo che era una guerra persa fin dall’inizio. Troppa disparità tra le parti, Putin ha l’atomica, figurarsi se ha paura di Zelensky, che è stato armato da Washington per un confitto di cui già si conosceva l’esito. Bisognava trattare fin da subito e cedere alle richieste dello zar di Mosca, come si è sempre fatto da che mondo è mondo quando una potenza è più forte dell’altra. Ora è difficile uscirne: Trump sarà rozzo, ma ha messo fine a questa guerra inutile.

I “neutrali” della tribuna numerata. Se un popolo viene attaccato deve difendersi. Bene hanno fatto Biden e l’Europa ad armare l’Ucraina: in ballo c’era la difesa di uno Stato democratico, ma anche la libertà. Non è vero che non si è tentato di discutere con Putin, il tentativo c’è stato, ma è stato inutile.

Tante altre cose si dicono ancora le curve (e anche le tribune) l’un contro l’altra armata, ma grosso modo i concetti sono questi. E allora? Possiamo parlare finché vogliamo di negoziati fatti male, di Nato invadente e di tanto altro, ma dalla parte degli assassini e degli invasori mai: per quelli non ci sono alibi o giustificazioni. Se non si parte da qui, ogni ragionamento serve solo a creare confusione.   

Nella foto: l’incontro scontro fra Trump e Zelensky

Luciano Mirone