“Abbiamo impedito una vergogna!”. Così Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars, commenta la bocciatura in aula (con voto segreto) dell’articolo 1 del ddl stralcio sulle partecipate che prevedeva l’aumento delle indennità per i vertici delle società.

“La Sicilia  – ha detto Catanzaro intervenendo in aula – affonda tra conti pubblici in rosso, sanità allo sbando, siccità. Per non parlare dei disegni di legge importanti che da mesi attendono di essere discussi e che il centrodestra tiene nel cassetto. Eppure per il governo e la maggioranza qual è la priorità? Aumentare gli stipendi dei vertici delle partecipate! Una proposta imbarazzante che il Pd e le opposizioni hanno contrastato fin dal primo momento, ottenendo la bocciatura da parte dell’aula”.

Sulla norma relativa all’aumento degli stipendi ai vertici delle partecipate bocciata oggi all’Ars, pesante il commento anche del capogruppo del  M5S Antonio De Luca: “Niente regalo ai trombati della politica. Oggi la maggioranza di Schifani è andata in frantumi, letteralmente ridicolizzata dal voto segreto che abbiamo chiesto noi, e finito 39 a 16”.

La stessa maggioranza, dice ancora De Luca, “ha pagato la propria superbia e presunzione, dando la priorità a un disegno di legge vergognoso in un momento tragico per la Sicilia, con la sanità allo sbando, la siccità nuovamente alle porte e il caro bollette che strangola i cittadini. E tutto ciò solo per premiare i trombati della politica che finora hanno brillato, quasi ovunque, solo per incapacità, inadeguatezza e incompetenza”.

Redazione