Nunzio Distefano, ex segretario del Pd di Belpasso, oggi componente del direttivo del suo partito, lei è stato il primo a sottoporre all’attenzione della pubblica opinione la vicenda della gestione del cimitero ai privati. Nei giorni scorsi il sindaco Daniele Motta ha detto che su questa storia si deve dire la verità e si devono evitare strumentalizzazioni. Il caso va diviso in due parti: la prima parte si riferisce a una richiesta che l’Opera diocesana assistenza (Oda) di Catania ha presentato nel 2016 al Comune di Belpasso per la realizzazione di un cimitero privato nella zona Nord della città (sui propri terreni), luogo di culto nel quale negli anni Ottanta – secondo le testimonianza del giovane Rosario Toscano – la Madonna gli sarebbe apparsa in visione in diverse occasioni (donde il nome di Madonna della Roccia). Su questa proposta, secondo quanto dichiarato dallo stesso primo cittadino, ci sarebbe stata una risposta di diniego da parte dell’Ufficio tecnico. La seconda parte si riferisce all’ampliamento del vecchio cimitero per il quale l’Amministrazione comunale – sempre nel 2016 – ha previsto una spesa di circa 5 milioni di Euro da affrontare non direttamente, ma attraverso un progetto di finanza (progect financing) che vedrebbe l’intervento di una ditta privata che – dopo l’aggiudicazione della gara – metterebbe i soldi per la costruzione dei loculi, delle tombe e di tutto il resto gestendo per vent’anni la nuova ala. Distefano, qual è il suo pensiero?
“Iniziamo dalla prima parte. Se la proposta di un cimitero privato da realizzare alla Madonna della Roccia è stata respinta, penso che l’Amministrazione comunale farebbe bene a darne conto ai cittadini dandone ampia diffusione”.
Lei è d’accordo sulla realizzazione di un cimitero privato?
“Penso che un argomento del genere debba essere escluso dal dibattito politico”.
Passiamo alla seconda parte: quella dell’ampliamento del vecchio cimitero. Il sindaco non ritiene di accendere un mutuo. Gli è stato domandato: non è il caso di richiedere un finanziamento? Abbiamo avuto l’impressione che su questo abbia una posizione sfumata, che a noi è parsa poco comprensibile. Decisa appare invece la sua posizione sul progetto di finanza.
“Nell’intervista che il sindaco ha rilasciato a L’informazione c’è la presa d’atto di una emergenza per le sepolture, dato che la statistica elaborata dal Comune registra 350 morti l’anno. Ci sono altri punti poco chiari in quell’intervista”.
Per esempio?
“Lui dice di affidarsi alla fortuna per l’esito della gara d’appalto sulla ditta che dovrebbe gestire il cimitero. Mi sembra una cosa alquanto singolare. Dopodiché ho rilevato il paragone che lui fa tra la privatizzazione della gestione del cimitero e l’attività delle confraternite. Non è possibile mettere sullo stesso piano chi investe i propri soldi per lucrare legittimamente sulla gestione di un cimitero con l’attività delle confraternite che agiscono per scopi sociali e tutt’altro che di lucro. Lo ritengo uno scivolone per il quale il sindaco dovrebbe giustificarsi di fronte ai cittadini”.
Perché, secondo lei, il cimitero di Belpasso è in emergenza?
“Il Comune di Belpasso, dal 2014 al 2016, ha realizzato una serie di interventi per i loculi. Nel 2014 sono 56, nel 2015 sono 40, nel 2016 sono 40. In tre anni siamo a 136. Com’è che si ‘sterilizza’ il problema? Con la programmazione. Che al Comune di Belpasso non è stata mai fatta”.
Come fa a dirlo?
“Non lo dico io, ma l’attuale assessore ai Lavori pubblici Davide Guglielmino, che il 24 ottobre di quest’anno ha dichiarato in Consiglio comunale: ‘Sul tema del cimitero me ne sono occupato io nella precedente consiliatura e quindi ho notato le criticità che effettivamente quel posto ha messo in evidenza. Sicuramente ogni volta andiamo in condizione di operare in assoluta urgenza per quanto riguarda le sepolture. Negli anni non è mai stato fatto un discorso di guardare al futuro”.
Che vuol dire?
“Questa dichiarazione da parte di un amministratore di lungo corso è sintomatica. Se c’è una seria programmazione, l’emergenza viene del tutto evitata: fortunatamente a Belpasso non ci sono stati né cataclismi, né epidemie, né stragi: non c’è stato un evento da creare una emergenza”.
E allora?
“E allora bisogna parlare di negligenza. Lo ha confessato candidamente l’assessore Guglielmino. Si è sempre rincorso il problema che ciclicamente si è presentato”.
Cinque milioni di Euro da ottenere attraverso un mutuo per il sindaco sono tanti.
“Il timore di contrarre un mutuo, in astratto, può anche essere condiviso. Non è condivisibile per l’intervento da realizzare. Non si sta andando a realizzare un’opera che non remunera l’investimento, tanto è vero che ci sono delle imprese private interessate a realizzarlo. Attualmente il Comune realizza i loculi e li concede ad uso trentennale al cittadino per un costo di 2mila Euro. Non stiamo parlando della costruzione di una piazza, per la quale viene contratto un mutuo per cui non c’è ritorno. Qui si parla di allestire un ampliamento che dà un ritorno economico. Ecco perché dico che è incomprensibile la posizione del sindaco e dell’Amministrazione comunale”.
Se c’è il timore di contrarre un mutuo per un cimitero, è possibile che non ci siano risorse per coprirlo?
“Da tempo chiedo l’opportunità di fare un’operazione verità sul bilancio. Non vorrei che da qui a qualche tempo Belpasso possa trovarsi nelle condizioni di altre città. Troppe stranezze, peraltro denunciate, su cui mai nessuno ha inteso rispondere”.
Per esempio?
“L’elenco dello sperpero è consistente, rischieremmo di dilungarci”.
Faremo un articolo ad hoc.
“Lo credo necessario per spiegare il motivo per il quale il sindaco dice che per il cimitero è necessario il project financing”.
Il sindaco dice che sul cimitero va detta la verità. Qual è secondo lei?
“C’è stata una coincidenza sfortunata: sono arrivate all’attenzione dell’opinione pubblica tre elementi: due li abbiamo illustrati (la richiesta di un cimitero privato alla Madonna della Roccia e il progetto di finanza per l’ampliamento della vecchia struttura): sarà un caso ma entrambi hanno come comune denominatore una parola: privati”.
E il terzo?
“Anche qui c’entrano i privati: l’affidamento all’esterno dei servizi cimiteriali. Queste tre vicende, apparentemente slegate (almeno così mi auguro), hanno fatto scoppiare il problema”.
Può spiegare meglio?
“Il Comune di Belpasso aveva delle quote in una partecipata (EtnAmbiente) insieme al Comune di Misterbianco. A un certo punto decide di dismettere le quote e di realizzare una società sotto forma di Azienda speciale economica (Ase), con lo stesso nome della partecipata. Ha la sede legale in municipio e un Consiglio di Amministrazione nominato dal sindaco (presidente è il dottore Santo Pulvirenti, già presidente del Consiglio provinciale, nonché ex assessore, ex consigliere provinciale e comunale ed ex candidato a sindaco). Il Comune trasferisce 240mila Euro l’anno a questa azienda speciale (la stessa cifra della vecchia partecipata), dando alla stessa le strutture sportive in comodato d’uso per sempre”.
Non tutti sanno cos’è un comodato d’uso. Può spiegarlo?
“La locazione a titolo gratuito di un immobile, in questo caso le strutture sportive. Le novità, rispetto al passato, sono due: il Consiglio di amministrazione che prima non c’era (per il quale, almeno per il momento, non è prevista remunerazione) e la gestione dei servizi cimiteriali”.
E qual è l’anomalia?
“L’Azienda speciale agisce in regime privatistico, nel senso che può assumere chi vuole e può subappaltare a chi vuole determinate mansioni. Dei 240mila Euro, si legge nelle carte, 50mila sono previste per un direttore (part time) e per spese varie”.
Luciano Mirone
3^ puntata. Continua
Se i comuni non sono in condizione di fare dei piani quinquennali di programmazione x la gestione dei cimiteri, e si pongono il problema dopo averlo x gestirlo con la privatizzazione del CARO ESTINTO, sarebbe più conveniente x chi ha l’opportunità di un pezzo di terra di poter seppellire i propri cari in un angolo del proprio giardino. Si potrebbe risolvere anche il problema del caro estinto con la cremazione /il comune si attrezza di strutture x la cremazione dando la possibilità ai cittadini di poter portare l’urna a casa e costruirsi un piccolo monumento o loculo in giardino, mettere l’urna in un angolo a casa, oppure attrezzare il cimitero di piccoli loculi x la bisogna che sono molto più igienici occupano meno spazio e non andando in fermentazione non emanano cattivo odore. Il caro estinto è Nà minnedda che da molti profitti e siccome e qualcosa di molto sentito a livello affettivo si può prestare a molte strumentalizzazioni estortive un problema molto delicato che deve restare x ovvi motivi un servizio Pubblico, gestito dal comune, con personale assunto tramite concorso pubblico con figure professionali responsabili dal dirigente, aiOteri seppellitori, manutentori, ausiliari x la pulizia dei viali e delle cappelle o blocchi. X un progetto simile si potrebbe accedere a finanziamenti regionali europei.