Nel paese colpito dal recente terremoto di Santo Stefano – Zafferana Etnea – si va alle urne il prossimo 28 aprile. Una data controversa per l’emergenza che dallo scorso 26 dicembre è scattata in questo paesino ai piedi del vulcano più alto d’Europa. Per questo la notizia ha colto tutti di sorpresa. La data delle elezioni è stata decisa dalla giunta regionale riunita a Catania ed è trapelata attraverso un post su Facebook pubblicato dall’assessore regionale all’Ambiente e al Territorio Toto Cordaro. La giunta regionale ha stabilito di non fare l’election day con le Europee previste per il prossimo 26 maggio.
E questo, nella cittadina fortemente colpita dal violento sisma, non è stato accettato da tutti. Bisogna considerare che il terremoto, oltre ad essere stato registrato a Zafferana, ha danneggiato parecchi edifici soprattutto nelle frazioni di Fleri, Poggiofelice e Pisano. In municipio è ancora attiva la macchina dell’emergenza. La sala consiliare del Comune ospita ancora il Coc (Centro Operativo Comunale) e sono ancora in corso i sopralluoghi dei tecnici della Protezione Civile per verificare l’agibilità di molti edifici privati.
In una situazione del genere – è il sentimento che si percepisce al Comune – dover pensare anche alle elezioni comunali crea uno stato d’ansia non indifferente. Alcune settimane fa, correva voce di un possibile spostamento della data elettorale di almeno un anno per gestire al meglio la situazione. L’annuncio ufficiale della data delle elezioni – dicono in paese – significa che della proposta di un comune terremotato non si è per niente tenuto conto. Il tempo incalza ed occorre venire subito allo scoperto con candidati sindaci e liste a sostegno. Ma vediamo qual è attualmente il quadro politico locale.
Il sindaco uscente Alfio Vincenzo Russo è al suo secondo mandato e non può più candidarsi. Nel 2014 fu l’unico candidato a competere per la poltrona di sindaco, senza rivali; il suo potenziale avversario, Alfio Barbagallo, fu escluso dalla competizione per irregolarità nella presentazione della lista. Il sindaco Russo, da poco più di un anno, amministra la città senza consiglio comunale. Nel novembre 2017, i nove consiglieri che appoggiavano il primo cittadino, su un totale di tredici, si sono dimessi a seguito della sentenza del Tar che aveva annullato la sfiducia votata al presidente del consiglio Salvatore Sapuppo. L’intero Consiglio è decaduto e al suo posto è stato nominato un commissario dalla Regione.
Non è ancora certo il nome del candidato sindaco che dovrebbe rappresentare la continuità con il sindaco uscente. Sarà l’attuale vicesindaco Giovanni Di Prima o l’assessore all’Urbanistica Salvo Russo? I due nomi circolano, ma i diretti interessati non hanno ancora sciolto le riserve.
Dal lato opposto circolano due nomi. Uno è quello di una donna: Rosaria Coco, figlia di Alfio Coco, sindaco di Zafferana dal 1966 al 1980. Rosaria Coco, con un passato di consigliera comunale di opposizione, vicina al senatore Pino Firrarello, già da mesi starebbe lavorando alla formazione della lista. Con lei dovrebbe esserci anche la commercialista Rosanna Privitera, consigliera comunale durante la prima sindacatura di Alfio Russo.
L’altro probabile candidato sindaco è Mario Torrisi, che si è già scommesso, un’altra volta, nel 2009, per la conquista della poltrona di primo cittadino con avversario proprio Alfio Russo che ha avuto la meglio su di lui. Mario Torrisi, commerciante, ha al suo attivo varie esperienze politiche come assessore e come consigliere comunale in passate legislature.
Rosalba Mazza
Salve sono Rosaria Coco,volevo precisare che avendo fatto sempre politica attiva,mi sono spesso confrontata con diversi esponenti politici tra cui il senatore Pino Firrarello al quale mi lega una sincera amicizia così come con altri rappresentanti politici con i quali ho sempre collaborato nell’interesse e per il bene della mia comunità.Oggi,il progetto che ci vede impegnati,non ha nessuna connotazione politica se non l’impegno di cittadine e cittadini che desiderano mettersi al servizio della comunità profondendo il massimo impegno in particolare per le comunità di Fleri,Pisano e Poggio Felice duramente colpite dal sisma del 26 dicembre.
Salve.
Ma esattamente chi non l’ha presa bene questa saggia decisione del Consiglio regionale?
Eppure l’articolo parla chiarissimo ed è scritto in maniera molto equilibrata.
Un sindaco, per altro unico candidato…..senza consiglio……dunque .senza popolo….come dovrebbe gestire uno stato di calamità?
Da cittadino ringrazio chi ha scelto in maniera saggia e nell’interesse della popolazione.
Concordo perfettamente. Non si capisce per quale motivo l’anomalia di questo sindacati da non debba essere sanata alla prima occasione utile e con la dovuta urgenza. Eppoi, davvero il primo cittadino è seguito dalla popolazione? Ha davvero gestito al meglio l’evento che ha coinvolto la popolazione lo scorso 26 dicembre?