Dura replica del presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna, sul secondo porto turistico progettato a Salina. In una lettera inviata alla Regione Siciliana – precipuamente all’assessore regionale dei Beni culturali, al dirigente generale del Dipartimento dei Beni culturali e al dirigente del servizio Piani paesistici del Dipartimento Beni culturali – nonché al Soprintendente ai Beni culturali di Messina, Zanna scrive: “Egregi Signori, penso che sarete già informati che il Comune di Leni (Isola di Salina), ha da tempo avviato l’iter progettuale per realizzare un nuovo e ampio porto turistico, in località Rinella”.
Nelle righe successive l’affondo: “Se mai questa abnorme infrastruttura si realizzasse farebbe sicuramente raggiungere un non invidiabile record all’isola dell’arcipelago eoliano, quello di avere ben due porti turistici in una stessa piccola isola e alla ridicola distanza di sole quattro miglia marine”.
E poi: “L’attuale sindaco di Leni, dott. Riccardo Gullo, ormai in scadenza di mandato, ha, in questi giorni, più volte detto che il progetto ha superato tutte le valutazioni possibili e ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie. Non so sinceramente se queste affermazioni rispondano al vero, ma non è di questo che vi voglio qui scrivere”.
“Voglio soltanto sottoporvi . si legge nella missiva – dei quesiti molto semplice e diretti: è mai possibile che questo assurdo e devastante progetto possa essere strato autorizzato e accettato, visto il sistema vincolistico in vigore nelle Isole Eolie, dotate da anni di un piano paesistico che le ha tutelate e protette? Quanto sono compatibili le opere necessarie alla realizzazione di questo nuovo porto con le prescrizioni e gli obblighi contenuti nell’art. 44 delle norme di attuazioni del piano paesistico?”
“A me sembra assurdo – scrive il presidente di Legambiente Sicilia – che si possa consentire tutto questo”. “Ma – prosegue – se invece fosse tutto giusto e corretto, mi chiedo e vi chiedo: ma allora a cosa servono i piani paesistici? Ha senso lavorare per la loro definizione per poi vedere le loro previsioni aggirate da altre enti e istituzioni?”.
“E, in particolare – seguita Zanna – gli istituti di tutela, che dovrebbero essere i primi a far rispettare vincoli e norme di salvaguardia, come possono acconsentire e approvare progetti faraonici, devastanti, in totale contrasto con ipotesi di sviluppo equilibrate e sostenibili?”
“Inoltre – dice ancora il responsabile di Legambiente – ritengo che, per il vostro ruolo e le funzioni e le responsabilità che coprite, dovreste essere non poco preoccupati dalla posizione assunta dall’Unesco su questo progetto, che è in palese contrasto con le previsioni e i contenuti del piano di gestione del sito Unesco – Isole Eolie. C’è il serissimo rischio che le Isole Eolie ritornino a far parte di quella famigerata black list Unesco, formata dai siti minacciati per assurdi interventi e opere, che prelude alla fuoriuscita del sito dal Patrimonio dell’Umanità”.
“Confido – conclude Zanna – in una vostra azione e intervento, per una seria verifica dell’iter seguito e per un’attenta valutazione delle previsioni progettuali e, magari prendendo delle decisioni, in autotutela, che fermino il processo autorizzativo”.
Luciano Mirone
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