Alla fine è stata una giornata di festa per la nostra democrazia. Non eravamo presenti ieri a Catania e quindi non possiamo raccontare le dinamiche di questo intenso pomeriggio di metà agosto, ma dalle immagini di Sebastiano Gulisano e dalle altre che sono state pubblicate sui Social e nelle TV emerge un forte segnale di civiltà che fa onore a questa città.
Un segnale forte e chiaro che, assieme agli altri provenienti dalla maggior parte dei comuni del Sud che hanno ospitato il tour del ministro, fanno comprendere che c’è un’Italia che non ci sta, un’Italia che possiede gli anticorpi per respingere le spinte di autoritarismo di chi invoca “pieni poteri”, un’Italia che accoglie e non respinge, un’Italia pulita che vuole una politica autonoma senza essere sottomessa a potenze straniere che sul piano della democrazia non hanno nulla da insegnare.
La manifestazione di Catania però non può e non deve illudere. Il cammino per una democrazia compiuta è ancora lungo: la Società civile – tranne eccezioni, probabilmente quelle che si sono viste ieri in piazza – deve maturare, la sinistra è attraversata da tantissime contraddizioni che non riesce a superare. Godiamoci questi momenti, ma riflettiamo sul nostro futuro (l.m.)
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