Aumentano a Malta i casi di contagio da Covid-19: al momento se ne contano 12. Aumentano però i casi di solidarietà e nel frattempo vengono annullati gli eventi che prevedono assembramenti in luoghi pubblici. Il calcio continua, ma a porte chiuse, con divieto per i calciatori di stringersi la mano.
Notizie fornite dalla Sovrintendente alla salute maltese Charmaine Gauci, la quale, durante la conferenza stampa di ieri ha dato conferma in merito alle identità dei nuovi contagiati: si tratta di un uomo di 29 anni e di una donna di 26, entrambi rientrati dall’estero. L’uomo è rientrato a Malta da Bruxelles; mentre la donna si era recata a Berlino in aereo e poi in autobus fino ad Amsterdam. Fornendo poi maggiori dettagli, la dott.ssa Gauci ha affermato che l’uomo, uno straniero che vive e lavora a Malta, s’era recato in Belgio il 5 marzo e rientrato l’8. Ha iniziato ad accusare malessere già dal giorno successivo. L’uomo vive da solo, ma al suo ritorno è andato a lavorare per un giorno. Per questo motivo, le autorità sanitarie stanno verificando con l’azienda dove lavora per vedere chi dei suoi colleghi avrebbe potuto essere potenzialmente esposto al virus. Le autorità stanno inoltre contattando le persone che erano nella stessa fila con lui sull’aereo – e altre due file davanti e dietro – per informarle di essere state potenzialmente contagiate e di seguire la profilassi preposta.
Il governo ha istituito il numero “d’aiuto” 2141 1411, per provvedere alla distribuzione di bisogni primari per tutti coloro impossibilitati ad uscire dalle proprie abitazioni, nonché alla cosiddette “categorie a rischio” (anziani e malati). Ma è proprio nel momento reale del bisogno, che scattano vere e proprie “gare di solidarietà”: un numero di volontari – in particolare tra la numerosissima comunità italiana – sparsi per ogni cittadina maltese, si sono offerti alla consegna di cibo e/o medicinali per coloro che sono rientrati dalle zone a rischio negli ultimi 14 giorni e, di conseguenza, sottoposti alla quarantena obbligatoria prevista dal governo.
Nel frattempo, nel corso dell’ultima conferenza stampa di ieri, è arrivato il tanto sospirato decreto in merito alla chiusura delle scuole, università e centri d’infanzia (a partire da oggi, con riapertura prevista il 23 marzo). La decisione in merito ad un’eventuale proroga, sarà rivista in merito ad eventuali nuove emergenze.
“Le azioni di governo messe in atto finora si sono concentrate sul mantenere il virus fuori da Malta, poiché i nove casi riscontrati sono stati importati. Ora l’attenzione si è spostata sul modo di limitare i contatti tra le persone all’interno del paese, al fine di arginare la trasmissione”, dice il Ministro della salute Chris Fearne, che non esclude l’applicazione di misure più drastiche in caso di una più importante trasmissione.
Nuove restrizioni dunque sono già in atto: ai soggetti vulnerabili e agli anziani è stato consigliato di rimanere in casa, limitando le uscite, salvo che per assoluta necessità. Il Ministro Fearne si è poi rivolto ai bambini, chiedendo loro di evitare di visitare i loro nonni (nel caso fossero portatori asintomatici del virus evitando di esporli al pericolo di un possibile contagio).
Un gran numero di farmacie distribuite per tutta l’isola si attiene a delle norme ben precise, per l’accesso all’interno di esse: ammesso un acquirente per volta, costretto a sostare dietro un separatore di colore giallo, posto dietro al bancone.
Norme severe, invece, non ancora rispettate dalle catene di supermercati, che vedono un gran numero di acquirenti aggirarsi senza alcun tipo di protezione.
Sollecitata la cancellazione di tutti gli eventi di massa – manifestazioni, eventi politici, eventi culturali e ludici, matrimoni e cerimonie funebri compresi – con effetto immediato. Unica eccezione per il Malta Football Association, che permetterà la disputa delle partite a porte chiuse della Premier Maltese, evitando tuttavia (fino a data da destinarsi) la stretta di mano fra i giocatori delle due squadre. Si ferma totalmente l’attività calcistica a livello giovanile. Nuove direttive anche in merito ai trasporti pubblici, dove si invitano i cittadini che acquistano i biglietti direttamente a bordo, di munirsi della somma esatta richiesta – € 1,50 – per limitare al massimo i contatti fisici previsti in caso di restituzione di resto.
A partire da lunedì 16 marzo, la Messa sarà trasmessa in diretta televisiva sulla rete nazionale TVM2: l’arcivescovo di Malta Charles Scicluna – in linea con le raccomandazioni delle autorità sanitarie – annuncerà ulteriori misure per aiutare i fedeli ad unirsi alla preghiera, evitando così di uscire, o di riunirsi in gruppi molto numerosi.
Nonostante il Premier non abbia ancora deciso in merito alla necessità di chiudere tutte le attività presenti sull’isola, dalle prime ore del pomeriggio di giovedì 11 marzo, sono tantissimi i locali, le gallerie, i cinema e i musei che hanno deciso di propria iniziativa di chiudere al pubblico fino a prossime direttive, causa le disposizioni previste per gli assembramenti, nonché il calo, in appena due giorni, degli utili registrati. Grande preoccupazione di un possibile tracollo da parte degli esercenti, in particolare nella capitale la Valletta, deserta in modo decisamente surreale.
E se in pochissimo tempo gran parte degli abitanti dell’isola, sentendosi totalmente indifesi nei confronti del CoronaVirus, si mostrano visibilmente spaventati, ancora una volta il governo maltese fa appello a mantenere la calma, ma soprattutto richiama al forte senso di responsabilità di ciascun individuo, ribadendo di stare prendendo tutte le misure necessarie per salvaguardare la salute pubblica per tutto l’arcipelago.
Valentina Contavalle
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