Il Coronavirus ha fatto cambiare molte abitudini, ma non ha eliminato gli imbecilli, specie quando pensano di essere “intelligenti”, a maggior ragione se questa “intelligenza” viene messa al servizio della comunità per delle cause “nobili” come quella di acquistare l’erba da fumare, magari in gruppo, o in macchina, a trenta, a quaranta centimetri uno dall’altro, perché l’erba ti fa sballare e ti fa sentire un dio, e non puoi farne a meno.
Cosa vuoi che siano quei cretini che in questo momento se ne stanno in quarantena a casa, dato che in giro c’è un virus contagiosissimo che sta falciando l’umanità?! Ma loro, che c’entra!, loro hanno l’urgenza, l’impellenza… e quindi togliamoci il cappello al cospetto di cotanta sensibilità.
Mentre in giro migliaia di volontari si mettono al servizio dei senzatetto, dei disabili, degli indigenti per una busta di spesa, per misurare la temperatura, per qualsiasi cosa, loro che fanno? Invece di emulare questi cazzoni, o al limite di restare a casa a leggere un buon libro o di guardare un bel film, o di ascoltare della musica o magari di darsi al karaoke, cercano il fumo. Azz… E meno male che ci sono gli spacciatori , e sopra di loro, i boss di Cosa nostra che anche in momenti drammatici come questi, non lo fanno mancare, rifornendo le piazze di spaccio delle nostre città.
Perdoni il lettore se per una volta scantoniamo dalla cronaca, ma sapete com’è, di fronte a gente di tal fatta non riusciamo a trattenere… la tastiera. Per tornare alla cronaca, quello che segue è il comunicato stampa diffuso dalla sala stampa del Comando provinciale dell’Arma di Catania:
I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale hanno denunciato un catanese di 19 anni, due belpassesi di 25 e 28 anni, nonché un misterbianchese di 26 anni, poiché ritenuti responsabili dell’inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. Il quartetto è stato fermato per controllo dall’equipaggio della gazzella nel cuore del quartiere Galermo, precisamente in via Capo Passero, strada nota per essere una delle piazze di spaccio più significative del panorama criminale catanese. I giovanotti hanno candidamente dichiarato ai militari di essere usciti dalle proprie abitazioni per acquistare l’erba da fumare.
Luciano Mirone
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