Riunione in videoconferenza per Cgil, Cisl, Uil e Ugl con le aziende che operano nella zona industriale a seguito dell’emergenza epidemiologica Covid-19. L’incontro, convocato dalla Prefettura di Catania, ha registrato la partecipazione del prefetto Claudio Sammartino, dei segretari territoriali delle quattro sigle confederali Giacomo Rota, Maurizio Attanasio, Enza Meli e Giovanni Musumeci, del site manager di STMicroelectronics Francesco Caizzone (nella cui azienda di recente è stato registrato un caso di Coronavirus), del direttore di stabilimento della Pfizer Giuseppe Campobasso (dove si è verificato addirittura un decesso per la stessa causa), del dottor Antonio Leonardi dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania, del direttore dell’Ispettorato del lavoro etneo Francesco Corsaro e del direttore provinciale dell’Inps Carmelo Sciuto.

“Vogliamo prima di tutto ringraziare sua eccellenza – dicono i rappresentanti sindacali – che ha accolto la preoccupazione che avevamo lanciato alcuni giorni addietro, ancor prima dei casi di contagio che si sono verificati in diverse aziende della zona industriale. Abbiamo chiesto che venga verificata la scrupolosa osservanza di quanto previsto dall’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri, dal decreto legislativo 81/2008, dal protocollo siglato lo scorso 14 marzo tra governo e parti sociali per la sicurezza nei luoghi di lavoro e dal documento riguardante le misure per il contrasto della diffusione del Coronavirus negli ambienti di lavoro e nel settore edile, condiviso dalla Regione Siciliana con i sindacati confederali – sottolineano i responsabili sindacali Rota, Attanasio, Meli e Musumeci – . Con questa sinergia vogliamo creare nell’immediato un modello che possa tutelare le migliaia di lavoratori (interni e somministrati, ma anche dei fornitori e degli autotrasportatori) che gravitano nella zona industriale e non solo, poichè ci auguriamo che anche la pubblica amministrazione (ci rivolgiamo peraltro ai sindaci perchè sospendano i termini degli accertamenti tributari) ad ogni livello (dalla Regione passando per la Città metropolitana, i comuni e le istituzioni universitarie) possa seguire in maniera coerente le regole imposte in materia di salvaguardia dell’incolumità dei dipendenti”.

“Come sigle sindacali – proseguono i segretari – abbiamo fatto e continuiamo a fare appello a tutti affinchè vi sia la massima cautela evitando di uscire, ad eccezione delle condizioni imprescindibili come il lavoro (laddove non è possibile attuare modalità di “smart working”, congedo o smaltimento ferie) purchè il lavoro diventi un luogo assolutamente sicuro. Siamo fortemente preoccupati per coloro che, dal settore medico – sanitario, alle pulizie, alle manutenzioni ed al facchinaggio -, operano negli ospedali, per gli operatori ecologici e di vigilanza armata e non, per gli impiegati nel trasporto pubblico locale e delle mense, per gli operatori di polizia e per i carabinieri, poichè i dispositivi di protezione individuale sono insufficienti e ci auguriamo possano essere rimpinguati nell’immediato”.

“Infine – concludono i segretari – siamo allarmati per i lavoratori della grande distribuzione e, per questo, chiediamo a gran voce la chiusura domenicale e la chiusura giornaliera alle 19 di tutte le attività del settore, così come auspichiamo più controlli per le realtà lavorative medio – piccole. Siamo certi che il prefetto Sammartino sia il giusto garante della salute di tantissime persone, vero motore produttivo della nostra città”.

Nella foto: uno scorcio della zona industriale di Catania

Redazione