Qualcuno spieghi all’Onorevole, Presidente, Governatore Musumeci che le parole sono importanti. Pur comprendendo il grande entusiasmo per la recente riapertura dei caffè, qualche illuminato gli faccia notare che se si rilascia un’intervista, l’eloquio da bar potrebbe stonare con il suo ruolo istituzionale.
Si, perché quando il Presidente dei siciliani, davanti al microfono e alla telecamera, con tono di compassionevole sufficienza, sostiene che “la gente perbene non parla, resta a casa”, vien da pensare. E non sono pensieri edificanti.
L’antefatto lo conosciamo tutti. La scelta del nuovo assessore ai beni culturali e all’identità siciliana è ricaduta su un esponente del partito della Lega. La scelta non è piaciuta a tutti e, come in ogni sana democrazia, c’è chi ha manifestato il proprio dissenso. Ed è su questo piano che il Presidente della Regione inciampa vistosamente.
Qualcuno gli spieghi che non conta il numero degli oppositori: “Ma quale mobilitazione?”. Sminuendo la domanda del giornalista, egli precisa che si tratta di una “sparuta minoranza”, “di poveracci con problemi personali, familiari”.
Poi si fa criptico: anche lui ha fatto politica del dissenso, ma non si può mai pensare di “sequestrare la democrazia”. Quindi il concetto è: il Presidente ha la maggioranza, chi non è d’accordo deve star zitto e restare a casa, in quarantena, fino a fine legislatura.
In appena cinquantotto secondi di intervista, che ai tempi di internet si diffonde a macchia d’olio, l’onorevole Musumeci smantella il concetto di democrazia e lancia un messaggio pericoloso: la brava gente non parla. Resta a casa a curare i propri drammi familiari.
Il Presidente Musumeci, che rappresenta i siciliani, dovrebbe sapere che c’è una parte che sta alla finestra ad aspettare i Barbari, per dirla con le parole del poeta greco Kavafis, e poco importa se sono aragonesi, americani o leghisti. E poi ci sono i siciliani che non dimenticano, quei siciliani che si fanno salire il sangue alla testa pensando che l’attuale Presidente della Lega, fino a qualche anno fa, esortava la fucina di vulcano a lavarli col fuoco. Che la Lega, quando si chiamava ancora Lega Nord, prima del pericolo straniero puntava al pericolo meridionale.
Sicuramente il Presidente, ben noto per suoi consueti toni pacati, non ha pesato bene le parole, era distratto, forse indaffarato. Tanti più urgenti questioni lo impegnano e per non perder tempo con una minoranza ha liquidato il giornalista con frasi poco pesate.
Ci sono persone, perbene, che sentono il dovere morale di dire. Di uscire dal loro metro quadro di quotidiano. Quei siciliani che sanno che il “silenzio uccide” e che questa terra non sarà mai bellissima se ci chiudiamo in casa a farci i fatti nostri. E il Presidente che, fra qualche giorno, ricorderà i nostri martiri, questo lo sa benissimo.
Nella foto: il governatore della Sicilia, Nello Musumeci
Marina Mongiovì
E come si commenta tanta grettezza….
Direi che Lui basta a se stesso, si fa degli autogol memorabili…non ultimo quello che il bilancio in rosso della Sicilia è colpa dei disabili gravi che costano tanto….Cosa ne dice Presidente prendendo spunto da Hitler ci inventiamo una soluzione finale così riassestiamo le casse regionali??? E fa pure contento il suo compare Salvini cosi’ Le assicura definitivamente uno scranno al Senato!!!!
BELLISSIMO ARTICOLO, I SICILIANI NON CI AZZITTIAMO, PERCHE’ IL SILENZIO E’ DIVENTATO INSOPPORTABILE
Tutto esatto quanto scritto, però non dimentichiamoci che quando avete votato a Musumeci, la scheda era in parte con il simbolo della Lega, pertanto se la Lega adesso chiede l’inserimento di un suo rappresentante non vi è nulla di strano. Forse avete ragione nel dire che gli si poteva affidare altro incarico.
Quello che più fa incazzare è che la nostra Bella “SICILIA” non ha mai avuto degni rappresentanti ma Personaggi che sono sempre stati sottoposti a compromessi vedi quello che sta accadendo con la nomina di un Leghista all’assesorato ai BENI CULTURALI. Trovo alcquanto vergognosa questa decisione che il Presidente Musumerci a deciso prendere. Dimenticando che da decenni la Lega i suoi componenti e sostenitori, hanno avuto nei confronti di noi Siciliani, le offese e le volgari ingiuriie.fino a qualche mese addietro un loro rappresemtate inveiva contro noi Tutti che siamo dei parassita, scansafatiche è che ne avevano fin sopra i coglioni (testuali parole) di tutti i Siciliani. Penso che questo imbecille ha potuto sproloquiare perchè sostenuto dai vari amici perchè non hanno nemmeno il coraggio di profferire parola quando sono fuori delle loro sedi. Perciò questi individui sono solo dei quaquaraqua.Auggerire al Presidente Musumeci che con questa clamorosa caduta di stile che si dimetta per il bene dei Siciliani Onesti.
Hai toccato in fieno il pensiero di molti siciliani .Complimenti.
Complimenti per l’articolo, una perfetta descrizione. Grazie!
I casi sono due: o il Presidente, ultimamente, è troppo nervoso (vedi l’altra battuta pesante nei confronti di Sammartino) oppure è così di suo e, piano piano, sta uscendo fuori l’originale.
Io penso che è così di suo. Perché se uno è fascista, e lui lo è, è perché lo è proprio nel DNA.
Lotta alla corruzione
In questo mondo pervaso d’ipocrisia e retorica non è facile liberarsi dalla corruzione.
La lotta a questa piaga sociale, fatta solo di belle parole e buoni propositi è una guerra persa.
A mio parere c’è solo un antidoto contro questo morbo ed è quello di eliminare dalla circolazione la carta moneta.
Da tempo ormai la tecnologia offre i mezzi per compiere ogni tipo di transazione economica.
La carta moneta,che garantisce l’anonimato, serve in primo luogo ad agevolare i truffatori, gli evasori, i ricatti, le tangenti, il pizzo, i corrotti e corruttori ed ogni tipo di malaffare; per tanto andrebbe eliminata e sostituita con le carte elettroniche.
Si dovrebbe imporre alle banche transazioni a costo simbolico che comunque, per le stesse, produrrebbero utili efficaci. Ancora meglio, istituire un fondo che li gestisca a costi zero producendo utili anche per i risparmiatori.
Solo questo, a mio parere, è il miglior deterrente e la cura idonea per un’epidemia che ha radici antiche e che ben inserita nel sistema sociale a più livelli, difficilmente si farà estirpare.
· Rispondi · 15 sett.
Lotta alla corruzione
In questo mondo pervaso d’ipocrisia e retorica non è facile liberarsi dalla corruzione.
La lotta a questa piaga sociale, fatta solo di belle parole e buoni propositi è una guerra persa.
A mio parere c’è solo un antidoto contro questo morbo ed è quello di eliminare dalla circolazione la carta moneta.
Da tempo ormai la tecnologia offre i mezzi per compiere ogni tipo di transazione economica.
La carta moneta,che garantisce l’anonimato, serve in primo luogo ad agevolare i truffatori, gli evasori, i ricatti, le tangenti, il pizzo, i corrotti e corruttori ed ogni tipo di malaffare; per tanto andrebbe eliminata e sostituita con le carte elettroniche.
Si dovrebbe imporre alle banche transazioni a costo simbolico che comunque, per le stesse, produrrebbero utili efficaci. Ancora meglio, istituire un fondo che li gestisca a costi zero producendo utili anche per i risparmiatori.
Solo questo, a mio parere, è il miglior deterrente e la cura idonea per un’epidemia che ha radici antiche e che ben inserita nel sistema sociale a più livelli, difficilmente si farà estirpare.
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