“Ci riserviamo di adoperarci con ogni mezzo consentito dall’ordinamento (attraverso una comunicazione al Prefetto e agli Enti locali della Regione Siciliana) affinché sia fatta chiarezza sull’episodio”. L’episodio al quale quattro consiglieri della minoranza del Consiglio comunale di Belpasso (Guzzetta della Lega, Caserta del M5S, Moschetto del gruppo Misto di centrodestra, e Rapisarda di Forza Italia) fanno riferimento è la mancata convocazione dell’assise civica “in seduta straordinaria e urgente”, malgrado la richiesta di convocazione (che reca la data dello scorso 17 aprile), e una successiva diffida presentata dieci giorni dopo.
Una seduta “straordinaria e urgente” per “consentire al Civico Consesso – si legge nel comunicato dei quattro consiglieri – di poter compiutamente discutere sulle modalità di gestione in ambito locale della emergenza covid-19 e, se del caso, coadiuvare l’amministrazione comunale con proposte ed iniziative”.
“Ad oggi – scrivono Guzzetta, Caserta, Moschetto e Rapisarda – registriamo una sostanziale assenza di risposta da parte del presidente del Consiglio Comunale”.
Secondo i quattro esponenti dell’opposizione, “il breve accenno verbale fatto sulla questione dal Presidente Gaetano Campisi, nel corso della seduta dello scorso 30 aprile, non può ritenersi esaustivo”, dato che lo stesso “non ha fornito chiarimenti circa le ragioni che lo hanno indotto a non dar seguito alla richiesta”.
“Non possiamo non constatare – scrivono nello stesso comunicato il commissario cittadino della Lega Carmelo Tomasello, e il consigliere dello stesso partito Gregorio Guzzetta – come la mancata convocazione del Civico Consesso da parte del Presidente del Consiglio Comunale, nonostante la rituale richiesta in tal senso avanzata da parte di 1/5 dei componenti l’Assise civica e poi anche la successiva diffida, abbia rappresentato un vulnus alle prerogative, rappresentative e politiche, riconosciute dall’ordinamento ai consiglieri comunali”.
“Lo statuto del Comune (art. 53) – prosegue la nota – e il Testo Unico degli Enti Locali (art. 39) sono infatti lapidari nel riconoscere ai consiglieri il potere/diritto di iniziativa di convocazione e ne stabiliscono termini, modalità e forme; con esclusione, al contempo, di alcun sindacato e/o discrezionalità in capo al Presidente del Consiglio Comunale”. Ecco perché, sia loro che gli altri consiglieri dell’opposizione, si riservano di fare chiarezza sull’episodio adendo il Prefetto e la Regione siciliana.
Nella foto: l’Aula consiliare del Comune di Belpasso (Catania)
Redazione
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