“Non possiamo che rammentare con sdegno civile la deriva centrista del Partito Democratico siciliano, che si è distinto nel corso di questi ultimi decenni per non aver osteggiato soggetti politici come l’UDC e l’MPA, anzi convergendo con essi in varie Giunte municipali ed all’ARS”.
E’ durissimo il comunicato della Casa della sinistra-Unità dei Comunisti di Belpasso (Catania) che prende posizione contro il Pd siciliano e belpassese nell’ambito del “caso Villari” (il segretario provinciale del Partito democratico, il cui nome salta fuori da una serie di intercettazioni fra esponenti dei clan mafiosi catanesi alla vigilia delle ultime elezioni regionali).
La Casa della Sinistra, “lungi dal ‘ghigliottinare’ la personalità di spicco della politica siciliana” di cui si parla, ricorda la politica del Pd degli ultimi decenni, finalizzata a “convergere” con i partiti (Udc ed Mpa) degli ex presidenti della Regione Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo, il primo condannato definitivamente a 7 anni per favoreggiamento a Cosa nostra; il secondo condannato in primo grado a 6 anni e 8 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa, con una pena ridotta in Appello a 2 anni, nella quale l’ex governatore è stato accusato solo di voto di scambio.
Dal contesto regionale, la Casa della Sinistra sposta il baricentro al contesto locale: “Ne consegue che la tanto idealizzante questione morale di Berlinguer e La Torre sia finita nel dimenticatoio, a favore di un governismo compromissorio che – anche a Belpasso, come abbiamo segnalato con rigore – ha visto mischiare sinistra (moderata) con la destra nelle sue varie formazioni”.
E poi: “E’ ora di cambiare registro!”. Per questo il movimento prende posizione “contro la politica della falsa mediazione partitocratica”, e conclude il comunicato con quattro parole: “Uguaglianza! Giustizia sociale! Libertà! Legalità!”.
Redazione
INCONTRASI PER UNA SINISTRA UNITA. MA DI QUALE SINISTRA?
L’appello di Anna Falcone e Tommaso Montanari per un progetto condiviso in una sola lista non mi convince. Non è vero che “Una sinistra di popolo non può che rinascere dal popolo”.
Il fronte che ha vinto il NO al referendum costituzionale, sta rischiando di perdere la democrazia partecipativa e rappresentativa. Questo parlamento di nominati e abusivo può continuare a non sottomettersi alla volontà dei cittadini? Questa sinistra in Parlamento sta continuando a sostenere proposte di legge elettorali che non appartiene alla democrazia partecipativa. Questi signori non vogliono rispettare la volontà dei cittadini, perché intolleranti alla democrazia, anche noi democratici e tolleranti saremo intolleranti verso i lor signori per salvare il diritto alla nostra democrazia.
Fare la sinistra si può fare, anzi è urgente farla. Non senza se e senza ma. La sinistra si fa con alcuni se e alcuni ma. 1) la sinistra è alternativa al PD centrista conservatore; 2) la sinistra è alternativa per l’applicazione della Costituzione Italiana , che ha vinto NO al referendum del 4 dicembre 2016, 3) la sinistra è alternativa al capitalismo liberista finanziario per recuperare le diseguaglianze economiche e sociali, 4) la sinistra è alternativa per una Europa dei cittadini e non dei tecnocrati asserviti al potere finanziario, 5) la sinistra è alternativa contro le privatizzazioni strategiche, non per il benessere, ma per il ben vivere per la sanità pubblica, la scuola pubblica, gli asset strategici, come Alitalia, nella energia e delle nuove tecnologie robotizzate che appartengono alla collettività, non al sistema industriale privatistico per redistribuire le plus valenze prodotte. Se questa sinistra la si vuole è già fatta. Altrimenti sono solo chiacchiere e tabacchiere e per interessi di pochi della casta per un posto al sole
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Sono lieto d’esser d’accordo sostanzialmente sul commento che mi precede. Certamente la fine del Brancaccio è stata drammatica per tutta la sinistra d’alternativa al Pd. La pratica politica di partiti come LEU ci ha visto emarginati rispetto a qualsivoglia emersione di una piattaforma di rivendicazioni, che avrebbero potuto avere risalto istituzionale. Insomma, come nel caso Fava, l’esperienza de “La sinistra” si è frantumata a favore del governismo di Grasso e Speranza a favore del Conte/Bis. Partiamo sempre dall’organizzazione assembleare del dibattito politico, ma alla fine perdiamo la genuinità di tanta fatica per le urgenze politicistiche di coloro che d’alternativa di sinistra hanno ben poco o nulla (purtroppo è viva la delusione della mancata candidatura di Navarra alle scorse Elezioni Regionali). Per il resto, la Casa della Sinistra di Belpasso ha una sua pagina Facebook per maggiori informazioni.
Giandomenico Morabito