Sul dissesto al Comune di Catania e sulle inchieste riguardanti la giunta Bianco la Cgil del capoluogo etneo dichiara che chiederà “la costituzione di parte civile se ci sarà un processo”, e attraverso una nota, aggiunge che “auspica sia fatta luce, in tempi possibilmente brevi, su tutte quelle verifiche e inchieste, sia sul fronte della magistratura contabile che della Procura di Catania, riguardanti le cause del dissesto del Comune di Catania e le scelte della giunta guidata da Enzo Bianco”. Il comunicato della Cgil catanese arriva all’indomani della decisione della Procura regionale della Corte dei Conti, che ha chiesto alla sezione giurisdizionale Siciliana “la misura interdittiva legale per 10 anni e la sanzione di 1 milione e 200mila Euro per l’ex sindaco Bianco e la sua giunta, in carica dal 2013 al 2018, compreso il collegio dei revisori dei conti “per avere contribuito al verificarsi del dissesto finanziario dell’Ente”.
Il segretario generale della Camera del Lavoro di Catania, Giacomo Rota sottolinea che “la Cgil chiederà di costituirsi parte civile allorquando si terrà un processo, così come è stato già deciso all’unanimità lo scorso dicembre dall’assemblea generale. La decisione era, ed è ancora legata al fatto che il dissesto rappresenti forse il colpo più feroce che i cittadini catanesi abbiano subito; un colpo che si ripercuote sull’economia della città e sui servizi più basilari alla cittadinanza”.
“Pensiamo – conclude Rota- che la responsabilità di questa débâcle economica sia riscontrabile tra le giunte comunali degli ultimi vent’anni, a partire dalla sindacatura Scapagnini e passando per quella di Stancanelli. È giusto che la narrazione della storia di questa crisi sia completa, che non dimentichino dunque le scelte passate – e non solo quelle degli ultimi anni – che hanno determinato le condizioni attuali di estremo disagio”.
Nella foto: l’Aula consiliare del Comune di Catania
Redazione
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