Ringraziamo la giornalista de L’informazione Rosalba Mazza per l’ottimo servizio sui cani randagi di Zafferana Etnea pubblicato da questa testata nei giorni scorsi. E stigmatizziamo, al tempo stesso, il comportamento inqualificabile di qualcuno – fortunatamente qualcuno – che sui Social si è permesso di apostrofare la stessa cronista con degli insulti (che per dovere di pluralismo pubblichiamo sotto questo articolo con nomi e cognomi) che non possono essere consentiti a nessuno. Frasi come “incitamento all’odio”, “disinformazione”, “inventate meno”, “polveroni di incitamento ad avvelenamento”, “meglio scrivere ricette che addentrarsi in argomenti al limite dell’odio”, “vergogna, scrivere ste cattiverie”, sarebbero un segnale preoccupante se gli autori non fossero sparuti, come conferma la realtà. Per questo ringraziamo anche quei cittadini che – in calce all’articolo – hanno innescato un dibattito civile e costruttivo sull’argomento, inviando le loro mail in redazione. Ci dispiace se non abbiamo potuto pubblicare il commento di un lettore scagliatosi contro il sindaco di Zafferana con parole volgari che su questa testata non possono trovare ospitalità.
Andiamo al fatto. Nei giorni scorsi, Rosalba ha ricevuto un documento regolarmente firmato da oltre trenta cittadini di Zafferana, che hanno denunciato all’Amministrazione comunale la presenza di un branco di cani randagi “aggressivi” (secondo il parere degli scriventi, non della giornalista) che stazionano in certe vie del paese, costituendo un “pericolo” (sempre secondo gli autori della petizione) per cani e gatti di taglia più piccola e addirittura per l’uomo.
Ora vorremmo spiegare ai protagonisti di questi insulti che una notizia – bella o brutta che sia – non può essere censurata da un giornale. Va data e basta.
In questo caso le notizie sono tre: 1) Esiste davvero (secondo la denuncia scritta da un numero considerevole di persone) un branco di cani randagi che si aggira per le vie del comune etneo; 2) Questi animali sono fonte di preoccupazione per diversi abitanti; 3) Oltre trenta cittadini hanno denunciato il fatto attraverso una petizione indirizzata al sindaco, chiedendo a quest’ultimo di risolvere il problema secondo quanto prevede la legge (sterilizzazioni, microchip, ricoveri, ecc.).
Rosalba si è limitata a riportare tra virgolette i contenuti della lettera, senza aggiungere commenti personali e senza entrare nel merito della petizione. Ha fatto, insomma, il suo lavoro di cronista. Nient’altro. Sui Social invece c’è stato chi ha attribuito incredibilmente a lei la paternità dell’istanza, permettendosi di fare delle gravi illazioni nei suoi confronti. Se costoro non sono d’accordo con i contenuti del documento sottoscritto dai cittadini, non è con la dottoressa Mazza che devono prendersela, ma semmai con gli autori dello stesso.
Questo giornale, nel biasimare questi attacchi infondati, gratuiti e in alcune parti deliranti, esprime piena fiducia e solidarietà a Rosalba Mazza invitandola a continuare il suo lavoro con la serietà che l’ha sempre contraddistinta (Luciano Mirone).
Questi i commenti riportati su Facebook:
Carmelina Giuffrida: “Con molto disappunto leggo questo articolo, scritto dalla sig.ra Rosalba Mazza, che fino a qualche tempo fa era dipendente del Comune di Zafferana. Signora mi meraviglio delle parole che usa nel suo articolo, é come se volesse far passare un messaggio in cui i responsabili di quel che succede, sono i cani randagi. Cara signora non é cosi!. I branchi che vediamo per le strade, i cani affamati, i cuccioli malati, SONO LE VITTIME DI QUESTA SITUAZIONE. Vittime di Amministrazioni scellerate , latitanti, inadempienti. Vittime di chi ne é il proprietario: i Comune e quindi i Sindaci. Vittime di chi incivilmente non microcippa e non STERILIZZA i propri cani. Vittime dell’ ignoranza e della cattiveria. Vittime che lei vorrebbe far passare per carnefici. Il suo articolo che incita all’ intolleranza, dovrebbe cambiare il soggetto. I responsabili di ciò che viviamo nei nostri Comuni, sono gli Amministratori. i Sindaci, gli Assessori, i responsabili al randagismo, che non ha fatto nessun intervento per arginare il grave problema. Ma visto che gli amministratori li eleggiamo noi…..facciamo un mea culpa! L’attuale Amministrazione, nel suo programma elettorale, prometteva lotta al randagismo e telecamere su tutto il territorio. Io sono una volontaria e le assicuro che molti ” randagi” sono frutto di abbandono da parte di soggetti che definirei ” luridi bastardi . Molti ” randagi ” sono frutto di cucciolate indesiderate, di chi pur avendo una cagnetta femmina, non conosce la parola ” sterilizzazione”. Molto mi sono battuta e lo sto ancora facendo, affinché Zafferana avesse un ambulatorio per microcippare e sterilizzare e di conseguenza mettere fine alle nascite di altri cuccioli. L’ ASP di Acireale é intervenuta ,così come quella di Catania e dando parere favorevole, per i locali che l’ Amministrazione ha detto di voler mettere a disposizione per creare questo ambulatorio. Pensi chel’attrezzatura CI SAREBBE STATA DATA DALL’ ASP 3 e invece é ferma in un magazzino, INUTILIZZATA!!! Perché nonostante ciò ancora nulla é stato fatto. I locali sono ancora occupati da una Associazione, i cani continuano ad essere abbandonati, le cagne continuano ad accoppiarsi, nuove cucciolate continuano a nascere. Per colpa di amministratori e funzionari che dovrebbero solamente vergognarsi”.
Roberta Messina: “Disinformazione e incitamento all odio. Quando chi scrive articoli sconosce di etologia canina e sconosce leggi ed empatia il mix è letale. Tra l altro leggo più volte aggredita dal branco. Lei non sa che cosa sia un ‘aggressione da branco… Non sarebbe neppure qui a scrivere…. Inventate meno. Per vostra dignità personale”.
Roberta Messina: “Carmelina Giuffrida questo articolo, come i millemila scritti da chi non conosce nulla di chi siano i cani, sono solo polveroni di incitamento ad avvelenamenti ed atti vili compiuti dai quei bei figlioli degli uomini. Senza parole”.
Carmelina Giuffrida: “Roberta Messina spero la signora Mazza si ricreda. Ha scritto un pessimo articolo”.
Stefania Ranieri: “Meglio scrivere ricette che addentrarsi in argomenti al limite dell’odio. Siamo alla frutta. Poveri animali”.
Paola Azzaro: “Rosalba mazza vergogna scrivere ste cattiverie”.
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