Prove tecniche di alleanze fra il Pd e il M5S di Belpasso (Catania) per le elezioni amministrative del 2023. Lo rivela su facebook l’ex segretario dei Dem Nunzio Distefano nel corso di uno “scambio di idee” con l’attivista Cinque Stelle Turi Belfiore, da cui trapela che venerdì prossimo si svolgerà “una riunione nella sezione del Pd” fra le due formazioni politiche, che avrà come tema: il futuro del cimitero. Un futuro legato al project financing che l’Amministrazione comunale intende portare avanti affinché il camposanto di Belpasso possa passare dall’attuale gestione pubblica alla gestione privata.
L’argomento nei mesi scorsi è stato dibattuto ampiamente anche con un Consiglio comunale aperto e delle prese di posizioni molto dure da parte dello stesso Distefano (per primo ad intestarsi questa battaglia contro il progetto), seguito dall’attuale presidente del Pd Saro Spina, ex sindaco di Belpasso.
Ma la “battaglia” per il cimitero non è altro che un punto di partenza per un eventuale “disgelo” (per citare un termine usato nel post) che da Roma potrebbe estendersi nella città dei torroncini. E anche se alle prossime elezioni di ottobre (si voterà in diverse regioni e in molti comuni italiani) l’alleanza fra Pd e 5S si è concretizzata in poche realtà, non è detto che nei prossimi anni – magari lavorando su alcuni progetti comuni – una sintesi non si riesca a trovare, come è avvenuto lo scorso anno col Governo Conte.
Da notizie che trapelano da entrambi i fronti, risulta che circa un mese fa a Belpasso si è svolta una riunione (solo una?) fra esponenti di entrambi gli schieramenti. Si è deciso che è prematuro, al momento, parlare di candidati sindaco. Meglio arrivarci per gradi attraverso una seria opposizione all’attuale Amministrazione di destra (in Consiglio comunale c’è una schiacciante maggioranza di Diventerà bellissima), accompagnata da una proposta credibile che parta dalle maggiori emergenze che affliggono la città.
Da più parti si dice che sarà proprio la scelta del candidato sindaco a rischiare di mandare in fumo una eventuale alleanza. Frange consistenti del Pd danno per scontata la candidatura dell’ex sindaco Spina. Lui stesso – per addivenire a un accordo col movimento La direzione giusta, confluito recentemente nel Pd – ha ceduto la carica di segretario ad un esponente di quella formazione politica. Spina ha accettato di fare presidente, titolo più simbolico che sostanziale, col probabile accordo di una candidatura alla poltrona di primo cittadino nel 2023. Il Partito democratico convergerà all’unanimità su di lui ? E il M5S appoggerà la proposta?
Tutti punti interrogativi che al momento si preferisce accantonare per concentrarsi sul altro. Un modo per conoscersi, per studiarsi e per non arrivare impreparati alle amministrative del 2023, in cui la destra si presenterà, per l’ennesima volta, come una forza politica granitica che governa il paese ormai da decenni. Pd e 5S oggi si guardano con diffidenza, senza disdegnare l’antico detto: se son rose fioriranno.
Luciano Mirone
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