“Bisognerà imparare a vivere col coronavirus, perché il vaccino non arriverà a breve”. Lo ha detto Ilaria Capua dell’Università della Florida, in un’intervista al Corriere della Sera. A farle eco, oggi, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel intervistato da Rtl France, il quale ha precisato che “tre o quattro vaccini saranno pronti per la fine dell’anno”. Ma andiamo con ordine.
“Ad oggi – dice Capua – un vaccino per il Covid non c’è. Secondo, non abbiamo certezza che quelli che sono in via di sviluppo siano efficaci. Terzo, non sappiamo neanche se l’efficacia possa essere raggiunta con una dose o se ce ne vorranno di più, perché alcuni coronavirus sono dei pessimi immunogeni”. Infatti una delle prime cose da considerare è che il vacchino non sarà sufficiente per tutti su scala mondiale. “È necessario – spiega la virologa – che le persone capiscano che al primo giro non ce ne sarà abbastanza per tutti“.
la scienziata italiana spera che lentamente si arrivi all’immunità di gregge: “Bisogna arrivarci facendo girare il virus lentamente, perché, se gira troppo velocemente , invece dell’immunità di gregge avremo le pecore morte“.
“Bisogna stare lontani e distanziarsi – afferma Capua – in modo che l’indice di contagio sia basso, mantenere sotto soglia la circolazione virale ed immunizzarsi piano piano. Queste convergenze fanno si che si arriverà a un punto in cui l’infezione si sarà endemizzata“.
“Questo vuol dire – aggiunge – che nel momento in cui si crea questo equilibro tra virus circolante e anticorpi, il Covid verrà bloccato non appena entrerà in contatto con una persona. Fra qualche anno, diventerà — io mi auguro — il nuovo virus del raffreddore“.
Ma allora perché il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, affetto dal coronavirus, è guarito così in fretta? “Adesso – spiega la virologa, “è protetto, per questo va in giro, i monoclonali che gli hanno fatto sono un farmaco protettivo oltre che terapeutico“. Il Regeneron è una molecola che “non si riproduce nell’organismo, che dopo un paio di mesi si degrada, però lui secondo me è protetto da qua a gennaio”.
MICHEL SULLA STESSA LUNGHEZZA D’ONDA. Queste le dichiarazioni rilasciate oggi dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel: “Secondo le nostre informazioni, ci auguriamo che tra la fine dell’anno e l’inizio del prossimo, 3 o 4 vaccini possano essere gradualmente disponibili”.
Secondo l’Ansa, l’ex primo ministro belga ha precisato che “la Commissione europea, a nome degli Stati membri, ha firmato numerosi contratti per garantire che quando i vaccini saranno disponibili, potremo beneficiare delle dosi di cui abbiamo bisogno”. Michel ha poi ribadito che non sarà una “bacchetta magica” che permetterà di vaccinare tutti in una volta.
Il presidente del Consiglio europeo ha precisato infatti che ci saranno “problemi logistici che si presenteranno”. Questo perché alcuni vaccini verranno somministrati con una singola dose e altri ne richiederanno due. “Ci sono questioni di logistica, conservazione e dispiegamento di campagne di vaccinazione – ha aggiunto -. Ecco perché voglio mobilitare i nostri capi di Stato e di governo per accelerare”. Michel ha poi sottolineato che “quando si tratta di vaccini, abbiamo mobilitato risorse per fare in modo che non saremo nel caos quando inizieranno ad essere disponibili”.
Nella foto: la virologa Ilaria Capua
Barbara Contrafatto
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