“Per nostra figlia chiediamo l’indennità di accompagnamento”. Continua la protesta dei genitori della piccola Gaia, la bambina di Zafferana Etnea, nata l’11 febbraio del 2019 senza un rene. Dopo una lunga e intensa battaglia legale e mediatica – che questo giornale ha seguito passo passo – la Commissione medica superiore dell’Inps ha dichiarato che la bimba è invalida “con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della sua età”, con riconoscimento dell’”indennità di frequenza” con decorrenza dal 19 aprile 2019.
“Una vittoria a metà” che, di fatto, non consente ai genitori di ottenere gli arretrati dal 2019 ad oggi in quanto “la bambina, ancora di età inferiore ai tre anni non è stata mai iscritta a nessun asilo né pubblico né privato”.
Ecco perché nuovamente gli instancabili genitori di Gaia – Magda e Daniela – hanno ripreso a protestare “per alzare il livello di attenzione” sul loro caso.
“La bambina – spiega il papà Daniele – avendo un solo rene necessita di visite costose e di una alimentazione selezionata. Nostra figlia non può mangiare tutto quello che mangiano gli altri bambini, ma solo dei prodotti scelti adatti per lei e deve bere un’acqua molto costosa. In più, deve essere sottoposta a delle frequenti visite di controllo che noi, senza alcun aiuto economico concreto, non riusciamo più a sostenere. Ogni due mesi deve fare delle visite di controllo al Policlinico di Messina, per una spesa di circa 280 euro alla volta. Per noi sono somme insostenibili. Chiediamo all’Inps di fare una revisione della pratica. Non ci interessa l’indennità di frequenza assegnata fino al 19 aprile 2021, data fissata per la revisione, che oltretutto, considerata l’età della bambina (inferiore a tre anni), e la mancata frequenza dell’asilo, non le darebbe diritto ad alcun beneficio”.
Nella foto: i genitori Magda e Daniele con la piccola Gaia
Rosalba Mazza
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