C’è il laboratorio di cucina, la visita alle aziende agricole del territorio, l’escursione lungo il fiume Simeto, il laboratorio musicale, il giornalismo, la comunicazione digitale e tanto altro. Il tutto per “favorire lo scambio di conoscenze e di competenze tra giovani e anziani”, con “un servizio di trasporto” che “favorirà la partecipazione dei cittadini, contrastando l’isolamento” delle aree interne della Sicilia.
Già, le aree interne della Sicilia. Dimenticate e lasciate al loro destino per tanto tempo. Fra queste la Valle del Simeto, che da alcuni anni sta trovando il suo riscatto con numerose associazioni che operano nel territorio dando vita al Presidio partecipativo. Ecco allora il finanziamento di quasi 180 mila Euro – riservato al mondo del volontariato di questa realtà – per il progetto “ReCaP Simeto, Reti Capacitanti nella Valle del Simeto”, a cura della Fondazione CON IL SUD.
Detta così sembra facile, ma si tratta di “un risultato straordinario per il mondo del terzo settore della nostra Valle – viene spiegato in una nota – per il quale il Presidio partecipativo del Fiume Simeto, in forza alla solida rete di relazioni con le associazioni del territorio, col Comune di Paternò e con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (Dicar) dell’Università di Catania, ha lavorato a lungo”.
“Le attività previste – si legge nel comunicato del Presidio – coinvolgeranno complessivamente 150 studenti e 75 anziani come destinatari dei laboratori di comunità, 35 nuovi volontari come nuove leve per le attività di coinvolgimento dei cittadini nel processo partecipativo del Patto di Fiume Simeto”, ed avrà come punto di riferimento l’ex Macello di Paternò, che sarà oggetto di interventi di ristrutturazione da parte del Comune grazie ad un finanziamento della Regione Siciliana.
Un programma che opera su tutto il territorio nazionale. Diciannove “le iniziative che saranno finanziate attraverso il Bando Volontariato, promosso con l’obiettivo di rafforzare il ruolo delle ‘reti locali’ di volontariato per contrastare fenomeni di esclusione sociale nelle aree interne del Sud Italia, ovvero nei Comuni che, a causa della distanza dai servizi essenziali (istruzione, salute e mobilità), hanno subìto un graduale processo di isolamento, riduzione demografica e calo dell’occupazione”.
“Il progetto – si legge- intende così dare impulso ad un sistema di imprenditoria sociale diffusa a vantaggio dei giovani. A seguito di un percorso formativo sulla gestione di processi di sviluppo locale, verrà costituito un nuovo soggetto collettivo che offrirà alla comunità locale competenze nei settori della progettazione e dell’avvio d’impresa (incubazione ed accelerazione) nonché nuove e mirate opportunità formative”.
Per l’attivazione ed il potenziamento della cittadinanza attiva, nonché per il reclutamento di nuovi volontari, sarà organizzata una mappatura di comunità su tutti i dieci comuni del Patto di Fiume Simeto e verranno avviati diversi laboratori di comunità a cura delle associazioni partner. Che sono le seguenti: Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto (soggetto responsabile); Associazione “Cultura&’Progresso” (S. M. di Licodia); Associazione Alzheimer Paternò (Paternò); Associazione culturale musica e cinema “La Locomotiva” (Adrano); Associazione di volontariato ViviSimeto (Paternò); Comitato Mamme in Comune (Paternò); Fondazione La Città Invisibile (Biancavilla); Bio-distretto Valle del Simeto; Comune di Paternò; Istituto d’Istruzione Superiore “Mario Rapisardi”; Istituto d’Istruzione Superiore ‘”Francesco Redi”; DICAR (Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura) dell’Università degli Studi di Catania.
“In un momento così difficile come quello che stiamo vivendo – dice il presidente del Presidio partecipativo, David Mascali – la notizia del finanziamento del progetto ‘ReCap Simeto’ ci offre energie nuove e rinnovato entusiasmo per lavorare sinergicamente ad un futuro alternativo di sviluppo possibile e inclusivo, di autentico progresso per la Valle del Simeto, dando sempre più concretezza alla visione del Patto di Fiume. L’avvio delle attività è previsto nei prossimi mesi, anche in relazione all’evolversi dell’emergenza sanitaria in corso”.
“Grazie all’impegno costante del volontariato, tanti borghi del nostro Sud che rischiano di spopolarsi e ‘scomparire’ possono avere a disposizione nuovi servizi essenziali o vedere rafforzati quelli esistenti”, dichiara Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD. “Sono realtà spesso molto piccole, dove sempre di più i giovani ma anche gli anziani non hanno a disposizione i servizi basilari per potersi istruire, potersi spostare, poter crescere, potersi curare o semplicemente poter ‘vivere’ la propria comunità. La scuola, i mezzi di trasporto, i servizi sanitari, la possibilità di usufruire dei beni comuni sono diritti: è indispensabile superare il meccanismo distorto per cui si trasformano in privilegio di pochi. In questo cambiamento tante organizzazioni e tanti volontari hanno un ruolo importantissimo che, soprattutto in alcuni contesti, è davvero fondamentale”.
Nella foto: un’immagine del Ponte dei Saraceni lungo il Fiume Simeto
Luciano Mirone
Ma Belpasso, uno dei dieci Comuni del Patto del Fiume Simeto. Dov’è?
Come sempre,puntuale e capace di esplicitare,in modo chiaro,gli obiettivi espliciti ed implicidi del progetto.Ottimo