“Siamo ancora nel pieno della seconda ondata di Sars-CoV-2, dicembre e gennaio saranno terribili. La strada per arginare l’epidemia da Covid è tutt’altro che in discesa” (Professor Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute e docente di Igiene all’Università Cattolica di Roma).
“La terza ondata, in queste condizioni, è una certezza. Siamo in una situazione grave, ci attende un inverno preoccupante” (Professore Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all’Università di Padova).
Per tutta risposta, Catania, nel giorno della festa dell’Immacolata, ci offre queste immagini: le Foto 1 e 2 sono state scattate nella centralissima Via Etnea, nel momento in cui la Sicilia da pochi giorni è stata dichiarata “zona gialla” (quindi a basso rischio Covid). La Foto 3 risale a sabato 28 novembre, quando ancora la regione era considerata “zona arancione” (ad alto rischio): sarebbe diventata “gialla” qualche ora dopo.
In quest’ultima foto, come si potrà notare, c’è poca gente – malgrado il sabato sera – anche abbastanza distanziata. Nelle altre due si vede esattamente l’opposto: assembramenti e persone troppo ravvicinate per un’emergenza così grave, molte hanno la mascherina, altre no (altre foto e video circolati contemporaneamente sui Social ne danno conferma).
Sono foto che non meritano commenti. Ma qualche domanda consentiteci di farla alle istituzioni preposte: malgrado l’allarme degli esperti, è questo il risultato che vi siete ripromesse di raggiungere? Se nel giorno dell’Immacolata si vedono spettacoli del genere, potete dirci cosa realmente ci riserverà il Natale? E la festa di Sant’Agata fra due mesi? Perché avete deciso di chiudere le piste da sci, i centri commerciali, i cinema, i teatri, i bar (questi ultimi fino alle 18), se poi dobbiamo assistere a spettacoli del genere? Cosa direte alle persone che stanno rispettando seriamente le regole per evitare i contagi?
“Dopo l’estate avevamo in mano una situazione gestibile e ce la siamo lasciati sfuggire”, aggiunge Crisanti. Alla luce di tutto ciò, potete dirci come intendete affrontare l’emergenza? Noi non l’abbiamo ancora capito.
Luciano Mirone
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