“Vaccinare i disabili. A Catania migliaia di soggetti aspettano protezione dal virus”. E’ l’appello che il responsabile provinciale dell’ufficio Politiche della disabilità del sindacato Ugl del capoluogo etneo, Gabriele Cataldo, ieri ha inviato – attraverso una lettera – al presidente della Regione siciliana Nello Musumeci ed all’Assessore regionale della Salute Ruggero Razza, con un accorato appello “affinchè tra i soggetti fragili considerati nella campagna di vaccinazione anti Covid-19 vengano inserite anche le persone disabili”.
“Nella nostra provincia – scrive Cataldo – ci sono migliaia di disabili ospitati o curati nelle strutture dedicate, oppure assistiti in casa dai familiari in quanto gravi o gravissimi, che vanno protetti da questo infido virus. Si tratta di un mondo particolarmente complesso che, a nostro avviso, non può essere relegato ad una posizione non prioritaria”.
“Abbiamo apprezzato – seguita il sindacalista – la nota dei sindaci siciliani che, nei giorni scorsi hanno sollevato il problema, auspicando quindi un pronto intervento da parte delle istituzioni regionali affinchè si trovi, nell’immediato, uno spazio riservato, al pari di quello previsto per le case di cura, le case di riposo e le Rsa”.
“Intanto – dice la nota dell’Ugl – buone notizie sono giunte anche dal parlamento nazionale, dove a fine 2020 è stata approvata la Legge di Bilancio, con la quale è stato colmato il vuoto normativo sulla tutela dei lavoratori fragili (tra questi numerosi disabili) venutosi a creare in modo paradossale per diversi mesi”.
“Prendiamo atto – dice ancoraq Cataldo – del ravvedimento legislativo effettuato dopo un lungo periodo di attesa durante il quale, come Ugl, avevamo chiesto a gran voce la proroga di un così importante strumento di salvaguardia per molti dipendenti a rischio, ottenendo il riconoscimento fino al prossimo febbraio dello smart working come modalità ordinaria di lavoro e l’equiparazione dell’eventuale quarantena alla degenza ospedaliera”.
“Per noi – conclude il responsabile etneo delle Politiche della disabilità del sindacato – era una battaglia da portare a compimento in favore di chi si trova in situazione di fragilità ed ha tutto il diritto di continuare a lavorare in piena sicurezza”.
Barbara Contrafatto
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