A Messina il sindaco Cateno De Luca aumenta le restrizioni per limitare il contagio vietando, nel caso specifico, l’apertura di negozi di generi alimentari (secondo quanto scrive il sito della Regione Sicilia), e l’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, lo bacchetta invitandolo a stilare “un provvedimento di rettifica”.
Una polemica fra esponenti dello stesso schieramento politico di centrodestra in un momento in cui nella città dello Stretto la pandemia sta toccando livelli preoccupanti, con un tasso di contagio di oltre il 30%, che supera di gran lunga quello regionale (fra il 18 e il 20%) e quello nazionale (fra il 12 e il 13%). E’ possibile che il contenzioso finisca in modo silenzioso, ma è possibile pure (visto il carattere esuberante di De Luca) che possa avere qualche ripercussione.
Il motivo lo spiega lo stesso Razza: “La crescita del contagio nella città di Messina – dice l’assessore – , preoccupa e, per questo motivo, da oggi è in vigore l’ordinanza del presidente Musumeci che aumenta le restrizioni e pone ai massimi livelli l’attenzione per arginare la diffusione della pandemia tra i cittadini messinesi”.
“Non si può, invece, condividere il successivo provvedimento del sindaco peloritano che, a prescindere da ogni valutazione di natura giuridica, vieterebbe dal 15 gennaio le attività essenziali, a cominciare dalla vendita di generi alimentari. Si tratta, chiaramente, di limitazioni incompatibili con le primarie ed irrinunciabili esigenze di ordine sociale. Confidiamo pertanto in un provvedimento di rettifica”.
Nella foto: il sindaco di Messina, Cateno De Luca
Barbara Contrafatto
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