In merito alla vicenda dell’elezione del nuovo presidente del Consiglio comunale di Belpasso – Patrizia Vinci e non Santi Borzì, contrariamente a come stabilito dal patto di inizio legislatura – riceviamo l’opinione di Vito Sapienza, che volentieri pubblichiamo.
Se qualcuno mi avesse detto che nel 2021 il Cartellone della politica avrebbe rimesso in scena gli abusati copioni degli anni Sessanta, come minimo lo avrei apostrofato dandogli del pazzo. Questa vicenda ha dell’incredibile, non tanto perché non può accadere, quanto perché è accaduta.
Con il ricambio generazionale della politica belpassese si pensava che si fosse definitivamente girato pagina, invece il Manuale Cencelli continua a farla da padrone. Mi spiace, ma quella che qualcuno chiama”porcata” non ci sarebbe stata senza un accordo elettorale che sa tanto di prima repubblica e poco di rinnovamento.
Chi ha fatto da regista non ha pensato alle conseguenze che consegnano alla città un Consigliere a potenziale rischio demotivazione e un Presidente a parziale legittimazione. E spiace tantissimo, se si considerano le persone e le loro qualità.
Ho sempre sostenuto che per servire il convento non occorra essere per forza Priore, si può farlo anche da semplice frate. Spero che, superata la delusione, il risentimento si assopisca e il mancato presidente (che rimane uno dei pochi capaci di esprimere qualche contenuto) anche da semplice consigliere continui a fare la propria parte, collaborando con la nuova presidente e contribuendo alla realizzazione di ciò che serve ciò che serve!), accantonando finalmente ciò che è superfluo, effimero, inutile, superato e anacronistico.
Spero anche che il neo Priore – presidente, pardon – riesca a muoversi al di sopra delle parti, guidando la nave verso acque più tranquille. In caso contrario dovrò chiedere scusa ai Farinella, Assero e a tutta quella generazione per gli insulti da me rivolti sul loro modo di fare politica.
Erano gli anni della cosiddetta prima repubblica, la quale, paradossalmente e nonostante tutto, assegnava la presidenza di una delle due Camere all’opposizione, come dimostrato dalle presidenze di Pertini, Ingrao, Iotti. Ma questa è un’altra storia: i nostri consiglieri sono troppo giovani e non possono sapere.
Nella foto: l’Aula consiliare del Comune di Belpasso (Catania)
Vito Sapienza
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