“Una giornata pessima”. Il sindaco di Belpasso Daniele Motta non usa mezze misure, interrompe la sua proverbiale prudenza ed accusa in modo durissimo l’Asp di “inottemperanza e di negligenza”, ed i medici della stessa Azienda sanitaria provinciale di avere gestito il servizio “drive in” per il controllo anti Covid “senza mascherine”.
Questo fatto, secondo quanto dichiara il primo cittadino, ha causato un notevole ritardo rispetto ai tempi previsti, con il risultato che “una ventina di macchine” sono rimaste escluse dal servizio. A rimanere estromesso, lo stesso Motta, che, secondo quanto afferma, ha dovuto rinunciare al controllo “per mancanza di tamponi” (come sarebbe stato detto dai medici dell’Asp), altra circostanza che il sindaco smentisce con fermezza. Insomma, davvero una giornata “pessima”. Ma vediamo, attraverso le sue parole pubblicate sui Social, qual è la sua versione.
“Cari concittadini, giornata pessima e non sotto il profilo dei numeri che, vi dico subito, sono buoni: 445 tamponi effettuati, 4 risultati positivi. Sommando questi dati a quelli di ieri il totale è: su 1.005 tamponi, 5 i positivi, che sono però da verificare con la ‘controprova’ del molecolare”.
Perché “pessima” giornata?, si chiede Motta.
“Voi sapete quanto abbia sempre ringraziato l’ASP e i suoi medici per gli sforzi profusi e per il costante impegno dimostrato in questo anno di pandemia, ma oggi sono successe delle cose gravi che discuterò nelle sedi e con le persone opportune”.
“Sono sempre il primo – spiega il sindaco – ad assumermi le responsabilità, anche quando non ho colpe ma questa volta non ci sto. Non ci sto perché l’imponente spiegamento di forze dal punto di vista logistico da parte del Comune, e mi riferisco al nucleo Comunale della Protezione Civile, alla Misericordia di Belpasso, ai Vigili Urbani, per non parlare di me e della mia ‘squadra’ di assessori che come sempre siamo stati ‘sul campo’, è stato letteralmente vanificato dalle inottemperanze e negligenze da parte dell’ASP”.
“Troppe le cose spiacevoli”. Andiamo per ordine: “Stamattina si presentano 4 medici: pochi per un Drive-in aperto alla popolazione, che addirittura nel pomeriggio sono diventati 3. Come si presentano questi medici? SENZA TAMPONI! Appresa l’assurda notizia abbiamo fatto l’unica cosa che potevamo fare: comunicare ai cittadini che avremmo iniziato con ritardo”.
“Per ovvi motivi – spiega Motta – i tempi di attesa si sono triplicati e mentre voi eravate in macchina ad aspettare, noi cercavamo di ‘negoziare’ con i medici presenti, ma soprattutto con i loro capi, di avere almeno un ora in più dato il ritardo con cui si è iniziato”.
“C’è stato poco da fare – esclama il primo cittadino -. Sebbene i volontari abbiano chiuso la fila alle 16.00, alle 18.25 i medici non hanno sentito ragione e se ne sono andati, lasciando così le ultime 20 macchine, circa, da fare. E no, non erano finiti i tamponi come qualcuno erroneamente ha detto, i tamponi c’erano!”.
“Piccola nota a margine: avrei voluto farmi l’ultimo tampone della giornata e non l’ho fatto, è stato impossibile, non era il caso, a quel punto non l’avrei più fatto”.
“Questa è tutta la verità. Non possiamo far passare sotto silenzio questo fatto e già ieri ne avevamo avuto un “assaggio” ma non abbiamo fatto trapelare nulla perché riteniamo che le polemiche siano da evitare…ove possibile!!!”.
Luciano Mirone
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