Possiamo cominciare dal ‘tatto’. Cioè dal fatto che al Comune di Bronte – Catania – ultimamente c’è gente che viene assunta per questa straordinaria dote. Almeno secondo l’opposizione, capeggiata dall’ex sindaco del Pd Graziano Calanna – e appoggiata da Italia viva e dall’Udc – che nei giorni scorsi in Consiglio comunale ha attaccato l’attuale primo cittadino, il già senatore della Repubblica e deputato regionale Pino Firrarello, 82 anni, colpevole, secondo la minoranza, di avere assunto a tempo determinato – fino alla scadenza del mandato del primo cittadino, cioè per quattro anni – un suo amico che possiede questo straordinario requisito, il ‘tatto’.
Avvocato Calanna, si tratta di un particolare dono ai polpastrelli o vi riferite ad altro?
‘Il tatto è la motivazione dell’atto amministrativo’, dice il rappresentante dell’opposizione.
Può spiegare meglio?
‘Nell’atto amministrativo si legge che questa persona viene assunta perché ha tatto nel rispondere al telefono o nel ricevere le persone, qualità che evidentemente 200 dipendenti che lavorano da anni al Comune non hanno’.
In Consiglio comunale avete detto che la persona interessata è amica del sindaco.
‘E’ un fatto notorio. Lo stesso signore, non molti anni fa, è stato assessore ai lavori pubblici di Firrarello, nonché componente storico della segreteria del senatore, prima nella Democrazia cristiana, poi in Forza Italia’.
Di cosa ci si meraviglia?
‘Lo scandalo di questa vicenda è la palese presa in giro di un Avviso pubblico per assumere un proprio amico che viene spacciato per atto democratico. A Bronte 80 persone, fra cui tanti giovani, hanno presentato la propria candidatura per quel posto. Ci rendiamo conto?’.
Il sindaco ha questi poteri?
‘L’articolo 90 del Testo unico degli enti locali, uscito nel 2000, legittima il sindaco dandogli la possibilità di individuare delle persone da inserire nel proprio staff. La data del 2000 è importante, poiché nel frattempo è cambiato il mondo: sono stati introdotti il decreto Brunetta e i concetti di contenimento della spesa pubblica. La Corte dei Conti, ad esempio, dice che l’articolo 90 legittima un sindaco nelle scelte, ma solamente nell’ipotesi in cui egli non disponga all’interno del Comune di quel personale provvisto dei requisiti richiesti. Se c’è l’esigenza di una persona che conosca la lingua cinese, ad esempio, è giusto attingere all’esterno, ma vivaddio, possibile che in municipio non ci sia nessuno che sappia rispondere al telefono o gestire il ricevimento del pubblico?’.
Il guadagno?
‘Venticinquemila Euro l’anno. Il signore sarà inquadrato come categoria B, con tutti i diritti spettanti, contributi, tredicesime, quattordicesime, ecc., anche se gli stessi compiti potrebbero essere svolti da personale di categoria C. Al comune di Bronte, tra B e C, ci sono circa 120 dipendenti, nei confronti dei quali ci sembra offensivo nominare un amico del sindaco dotato di tatto. Senza pensare alla sfiducia che si ingenera nei giovani che continueranno a credere che bisogna essere amici di un politico per diventare dipendenti comunali’.
Su questa vicenda avete denunciato altre anomalie, giusto?
‘L’atto presuppone l’approvazione del bilancio che è prerogativa del Consiglio comunale. Il bilancio, però, è ancora in alto mare e quindi non è neanche approdato in Aula. Malgrado questo, il sindaco si è nominato l’amico’.
Nella stessa seduta avete contestato altri due Avvisi pubblici che, secondo voi, sono collegati col primo e che rientrano – sono parole vostre – nel contesto della ‘politica clientelare di Firrarello’: quelli dei posti – sempre a tempo determinato – del comandante dei Vigili urbani e del Capo area del settore urbanistica, ovvero un architetto o un ingegnere.
‘Stavolta l’Amministrazione si è avvalsa dell’articolo 110 dello stesso decreto del 2000. Ha indetto un Avviso pubblico con tanto di procedura comparativa e di commissione esaminatrice, ma ha previsto che l’ultima decisione debba spettare al sindaco’.
La legge lo prevede?
‘Fino a un certo punto. La giurisprudenza, ripeto, è mutata in questo ventennio. Un fatto è che il sindaco nomini un suo amico all’interno del proprio staff, un altro è che nomini un dirigente. Una legge spesso viene interpretata dalle sentenze dei Tar che, pur non entrando in contrapposizione con la stessa, la ‘attualizzano’ rispetto al periodo in cui è stata emessa. Il Tar Lombardia, per esempio, esclude che un sindaco possa attribuirsi determinati poteri, dato che nel frattempo è entrato in vigore il decreto Brunetta e il principio della selezione comparativa nella Pubblica amministrazione. Il sindaco, nel dubbio, avrebbe fatto bene ad indire un vero e proprio concorso a tempo indeterminato’. Ma le anomalie non finiscono qui’.
Cioè?
‘Ci chiediamo se non sia un controsenso richiedere, tra i titoli previsti, la conoscenza della lingua inglese al professionista che dovrà occuparsi di urbanistica e non richiederla al comandante della Polizia municipale che, soprattutto in estate, deve parlare coi turisti di tutto il mondo. Il primo Avviso è stato revocato, il secondo sta andando avanti. Ma non è tutto’.
Cos’altro c’è?
‘La nomina come consulente ai lavori pubblici dell’assessore dello stesso settore dimessosi dieci giorni prima. Altri 15mila Euro l’anno’.
In Consiglio comunale, il vice sindaco Antonio Leanza ha detto: ‘Chi è senza peccato scagli la prima pietra’, riferendosi all’opposizione che fino allo scorso anno ha governato la città. Voi non avete peccati?
‘Nessun sindaco si era mai spinto al punto da assumere con l’articolo 90 e con l’articolo 110’.
Voi dunque non avete mai fatto clientelismo?
‘Io ho nominato due esperti, pagati mille euro al mese più Iva’.
Esperti amici?
‘Esperti amici. Però chiariamo: ho nominato un grosso amministrativista di Catania e un ingegnere preposto ai finanziamenti europei. Si tratta di situazioni completamente differenti rispetto a quelle che denunciamo’.
Qual è la morale di queste storie?
‘Che adesso tutto il paese vuole andare a lavorare nel secondo lotto della superstrada Bronte-Adrano’.
Perchè dite che l’attuale sindaco non si era mai spinto fino a tanto?
‘Probabilmente a 82 anni si è reso conto di non avere più nulla da perdere, ha capito che dopo di lui, nel centrodestra brotese, c’è il nulla, e sta sfasciando quello che c’è da sfasciare. È chiaro che fra quattro anni non si ricandiderà’.
Siete sicuri?
‘Beh sì. Voi pensate che il Firrarello di dieci, quindici anni fa avrebbe rivelato al giornale il nome del vincitore di una gara d’appalto in quel momento in corso? E questo è solo un piccolo esempio’.
Nei prossimi giorni la parola a Firrarello.
Nella foto, il sindaco di Bronte – Catania – Pino Firrarello, ex senatore della Repubblica e deputato della Regione Sicilia
Luciano Mirone
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