Legambiente Sicilia scrive una lettera al Presidente del Consiglio, ed ai Ministri dell’Interno e della Difesa “per chiedere che il Governo di Roma mobiliti l’esercito per presidiare i territori, invii i carabinieri forestali, soprattutto i nuclei investigativi, in particolare nelle aree di maggiore pregio ambientale e naturalistico, come i parchi, le riserve e i siti di Natura 2000, sempre più attaccati e minacciati dai delinquenti del fuoco”.
C’è rabbia e sconcerto all’interno dell’associazione ambientalista dopo il sopralluogo effettuato oggi nelle Madonie devastate dal fuoco dei giorni scorsi: “Un panorama catastrofico”, dice Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia.
Una delegazione si è recata poche ore fa nei luoghi colpiti dagli incendi per constatare l’entità dei danni. “È una catastrofe – dice Zanna – un territorio distrutto, un panorama spettrale. I danni alle aziende, ai pastori sono enormi, ma non è quantificabile il danno all’ambiente. Il micidiale mix fra temperature elevate per così tanto tempo, vento e mano criminale stanno distruggendo il nostro futuro. Non resta che limitare i danni. Per questo motivo, abbiamo scritto una lettera al Presidente del Consiglio, ed ai Ministri dell’Interno e della Difesa”.
La situazione in Sicilia è drammatica. Proprio oggi otto associazioni – fra cui la stessa Legambiente, oltre al WWF, la Lipu e Italia nostra – hanno scritto al presidente del governo regionale Nello Musumeci per revocare la riapertura della caccia, in modo da dare la possibilità alla fauna salvatasi dal fuoco di ripopolarsi.
Altre associazioni dell’Isola – riunite sotto l sigla di Salviamo i boschi – hanno accusato il governo regionale “di non aver svolto una efficace opera di prevenzione, pur conoscendo le dinamiche che ogni anno si ripetono a causa degli incendi dolosi”.
Dito puntato, soprattutto, contro il governatore della Sicilia, che, secondo le organizzazioni ambientaliste, non avrebbe ascoltato le proposte che da tempo arrivano dalle associazioni siciliane. Musumeci nei giorni scorsi ha definito “sciacalli” coloro che “strumentalizzano gli incendi per attaccarmi” e ha chiesto al presidente del Consiglio Mario Draghi lo stato di mobilitazione contro gli incendi.
Oggi Legambiente chiede l’intervento dell’esercito.
Intanto il deputato regionale di Forza Italia, Mario Caputo, esprime la sua posizione: “Gli incendi che hanno devastato centinaia di ettari di bosco, distrutto allevamenti di animali, aziende agricole e raso al suolo intere coltivazioni, adesso stanno creando gravi pericoli per il dissesto idrogeologico e smottamenti con frane, determinando gravi pericoli per la sicurezza pubblica e privata. Servono concreti ed immediati interventi economici per l’intero comparto agricolo e zootecnico, oltre che per gli interventi di prevenzione sulle aree devastate dagli incendi”.
Caputo questa mattina, dopo essersi incontrato con alcuni sindaci danneggiati dai roghi, ha visto l’assessore regionale all’Agricoltura, Toni Scilla, “per rappresentare la necessità di programmare interventi a garanzia di tutti coloro che hanno subito gravi danni dagli incendi dolosi”.
“Ho molto apprezzato la prontezza del Presidente Musumeci – conclude il Parlamentare – con la richiesta al Governo centrale di una celere dichiarazione dello stato di emergenza. Per questo non condivido le polemiche di queste ore tra autorevoli esponenti della politica regionale e rappresentanti del governo nazionale. Oggi più che mai serve coesione e collaborazione a tutela del territorio siciliano. A tal proposito ringrazio l’assessore Scilla, sia per quanto fatto in questo frangente emergenziale, che soprattutto per avere questa mattina condiviso le proposte da me rappresentate – provenienti da amministratori comunali e da imprenditori agricoli – che chiedono interventi immediati e concreti a tutela dei danni subiti”.
Nella foto: un incendio che nei giorni scorsi ha colpito la Sicilia (immagine Gds)
Luciano Mirone
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