Se ne è andato a 90 anni l’ultimo personaggio della Taormina che non c’è più: Salvatore Martorana. Se n’è andato uno dei più strenui difensori di una città che negli ultimi decenni è stata assalita dai cementificatori che hanno sfigurato una parte del suo volto che lui, fino all’ultimo istante, ha cercato di difendere.
Salvatore Martorana è stato un grande protagonista del novecento taorminese e dei primi vent’anni del secolo attuale. Albergatore fra i più raffinati (è stato presidente della categoria per tanti anni), in uno dei luoghi più incantevoli della sua città (accanto alla villa comunale), dopo la Seconda guerra mondiale ha realizzato l’hotel Villa Paradiso, meta di capi di Stato, di industriali, di giornalisti, di scrittori e di artisti provenienti da tutto il mondo, che lui, con la moglie Ester e le figlie Stefania, Alessandra, Raffaella e Marla hanno accolto “sempre come ospiti e mai come clienti”, perché Salvatore riusciva sempre ad instaurare con tutti – dalle persone importanti alle persone più umili – un rapporto umano fatto di cose semplici e di valori forti. A cominciare dall’amore per Taormina e dalla difesa del territorio, per la quale non transigeva con nessuno.
Per questo, fra gli anni Sessanta e Ottanta del Novecento, fu grande amico del parlamentare comunista Pancrazio De Pasquale, col quale portò avanti delle battaglie memorabili per evitare che “lo zoccolo” – il territorio che attornia Taormina – venisse aggredito. In parte c’è riuscito, in parte purtroppo no: basta vedere come – seppure in modo meno aggressivo rispetto ad altri posti dell’Isola – palazzi, residence, condomini avanzano in luoghi un tempo ritenuti sacri da artisti come Von Gloden, Lawrence, Capote, Cagli e mille altri, che nella Perla dello Jonio andavano a trovare le loro ispirazioni per fotografare, scrivere, dipingere o semplicemente contemplare (atmosfere recentemente racchiuse in un libro che il fratello Umberto ha saputo sapientemente descrivere).
Lui che conosceva le bellezze e lo spirito della Taormina di un tempo, l’ha difesa con amore e con tenacia quando ha cominciato a percepire il pericolo.
Fra la fine degli anni Novanta e l’inizio del Duemila ho avuto la fortuna di diventargli amico. Allora per il quotidiano la Repubblica avevo fatto dei clamorosi reportage sul “sacco” della montagna di Letojanni, uno dei centri balneari più rinomati del taorminese, dove la politica del tempo si era dedicata a scaricare colate di cemento sull’altura che domina il paese. Salvatore volle conoscermi immediatamente.
Tramite un amico comune ci incontrammo proprio a Letojanni, al Paradise Beach Club, uno stabilimento balneare con piscina e ristorante attorniati da piante e fiori curati amorevolmente dalla moglie Ester.
La sintonia nacque spontaneamente. Mi parlò dei nuovi Signori che avevano preso d’assalto Taormina, delle battaglie degli anni Settanta per evitare la costruzione di certi scatoloni che nulla avevano a che fare con la bellezza del paesaggio. Le sue battaglie diventarono le mie.
Battaglie che in certi ambienti non passarono inosservate. Anzi. Basta vedere i nomi degli imprenditori che a Taormina hanno messo le mani. A cominciare dall’editore catanese Mario Ciancio. Basta vedere certe inchieste giornalistiche. E basta vederne l’epilogo amaro (ma questa, come si suol dire, è un’altra storia).
Anni bellissimi. In cui mi chiamava quasi ogni giorno per segnalarmi una nuova speculazione edilizia da denunciare. Gli stessi documenti li inoltrava all’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, suo grande amico e per tanti anni ospite di Villa Paradiso.
Quando nel 2008 pubblicai il libro L’Antiquario di Greta Garbo, dedicato alla “dolce vita” taorminese, un capitolo lo riservai a lui e alla sua storia di grande combattente. Salvatore meritava di stare in compagnia di chi ha fatto la storia di questa bellissima città, dai divi come Greta Garbo, Marlene Dietrich, Richard Burton, Liz Taylor, Monica Vitti, Nino Manfredi, Vittorio De Sica, ai poeti come Renzino Barbera, ai personaggi come Chico Scimone, Achille Conti, Domenico Guarnaschelli, l’ex sindaco Nicola Garipoli, Pancrazio Lo Turco e tantissimi altri.
Poi all’improvviso – qualche anno fa – muore Ester. Da quel momento Salvatore non è più lo stesso. Continua sì a incazzarsi per certe ingiustizie perpetrate contro la sua città, ma è più svanito, più distratto, ogni tanto fissa un fiore del Paradise Beach Club e mi dice: “Vedi, questo è opera di mia moglie”. Da oggi Taormina è più povera.
Luciano Mirone
Grazie Luciano, spero che verrai a trovarci anche se mancano i cuori palpitant di quella creazione, ti abbraccio tanto per le tue profonde e veritiere parole… Papa ti ammirava tanto
Con affetto Alessandra Martorana e famiglia tutta❣️❣️❣️
Un grande uomo di altri tempi che ci ha lasciati e comunque per guidarci sempre da lassu’ dove forse potrà riposare per<sempre con la Sua Ester. Purtroppo gli uomini muoiono ma le sue opere rimangono per sempre. Sono stato onorato di averlo conosciuto da oltre 30 anni ed anche nella mia qualità di Console Generale di Turchia in Sicilia oltre che in quella di Tour operator ho potuto apprezzare la sua grande attenzione e abnegazione al suo lavoro che ha sempre saputo dirigere con grande dignità e professionalità. Tutti gli Ambasciatori della Turchia che si sono susseguiti in Italia, hanno soggiornato nel suo albergo ed hanno sempre apprezzato oltre la bellezza dell'albergo , la pulizia delle stanze e la cordialità e disponibilità della famiglia Martorana e di tutto il personale. Molti lo hanno invitato e sono stati felici di poterlo ospitare in occasione di eventi particolati nei locali dell Ambasciata a Roma. Villa Paradiso e la famiglia Martorana sono stati il punto di riferimento di tutti i miei ospiti istituzionali , anche provenienti da altri Paesi ed amici che poi sono stati i migliori promotori del suo albergo, di Taormina e dell'accoglienza unica siciliana. GRAZIE SALVATORE PER LA TUA SINCERA AMICIZIA
Stavo rileggendo la cronaca del giorno che papà Salvatore è morto, mi è apparsa di nuovo , sai come funzionano questi media , si ripropongono e riappaiono, forse perché si riavvicina il giorno che ci ha lasciati… comunque grazie del tuo commento affettuoso e sincero per come è stata la sua amicizia con te e coloro che lo hanno conosciuto…un grande abbraccio, noi vi aspettiamo sempre a braccia aperte come era suo uso fare…grazie Sempre